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Il conquistatore

Regia di Dick Powell vedi scheda film

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La recensione su Il conquistatore

di maso
1 stelle

Film mortale per chi lo guarda e purtroppo nel vero senso della parola per chi lo ha fatto per quanto raccontato negli almanacchi del cinema.

Il progetto fu fortemente voluto da Wayne che era all'apice della sua carriera ma non so proprio come poteva pensare di vestire in maniera credibile i panni di un mongolo.

Il risultato finale è orripilante tanto che il film è spesso incluso fra i peggiori 50 della storia del cinema e costò anche 6000000 di dollari che per il 1956 erano uno sproposito.

La locandina stessa in cui Wayne in costume e occhi a mandorla munito di sciabola sta di fianco alla Hayward di bianco vestita da notte degli oscar è qualcosa di inconcepibile, senza alcuna logica e lo strazio prosegue nella pellicola in cui fin dal principio il divo dalla faccia di bronzo punta famelico la rossa agghindata e la chimica espressa dai due protagonisti è pari ad una fialetta puzzolente a carnevale: lui è il capo dei mongoli e lei una principessa tartara che di tartaro non ne ha neanche un filo fra la lucida dentatura, il film è tutto giocato sulla voglia di spupazzarsela di Gengis Khan e le picche che lei gli risponde per tre quarti di film finchè dopo un tira e molla continuo fra rapimenti e scontri fra le due fazioni la bella Susannona dichiara che si è innamorata del mongolone dalla faccia di bronzo.

Dick Powell gira le scene di lotta con lo stile in voga negli anni cinquanta ma ha poco senso dello spettacolo, spezzeta molto le scene di azione e non miscela troppo bene le scene con gli attori e le controfigure, ma ciò in cui latita veramente è nella direzione degli attori: Wayne l'ho sempre considerato un bronzo di cartagine e qui è veramente al peggio delle sue già scarse doti attoriali e con quei baffetti da gatto minchione è di un ridicolo imperdonabile e ha la stessa identica espressione per due ore e passa, la Hayward come detto sembra che abbia sbagliato set e dovesse girare uno di quei film dal titolo "Accadde la mattina di un pomeriggio uggioso in una limpida sera d'inverno", assomiglia paurosamente ad una delle mie muse degli anni 70 ovvero Dagmar Lassander ma la rossa teutonica la preferisco notevolmente a Susannona che ha la stessa credibilità nei panni di una nativa dell'asia minore che può avere un eskimese che interpreta Giulio Cesare.

Pedro Armendariz mi fa tenerezza poveretto perchè è un legno di mogano come tutto il cast e insieme a Dick Powell è quello che pagherà più a caro prezzo la partecipazione a questo film.

L'anedoto più agghiacciante che riguarda "il conquistatore" è che fu girato nello Utah in un luogo sotto vento a distanza di un centinaio di chilometri da un sito utilizzato per gli esperimenti nucleari ed oltre a ciò sabbia e terriccio vennero trasportati ad Hollywood per le riprese in interni, sta di fatto che molti membri del cast e del crew morirono di cancro: Powell e Armendariz nel 1963, quest'ultimo mentre stava ostinatamente cercando di terminare le riprese di "Dalla Russia con amore", riuscì a completare tutte le sequenze che lo vedevano nei panni di Karim Bei al quale teneva tantissimo ma appena terminò il lavoro si tolse la vita causando lo sgomento di molti attori e registi con cui aveva lavorato e lo avevano sempre descritto come un grande professionista e un grande uomo, ad intervalli più o meno irregolari morirono poi Wayne e la Hayward che erano comunque incalliti fumatori e così altri membri del cast e tantissimi membri della troupe sempre per varie forme di cancro.

Certo la morte sopraggiunge per tutti ma la coincidenza è strana e la percentuale è molto alta visto che su 220 partecipanti alla lavorazione circa una novantina morirono di cancro.

Almeno tutti questi decessi fossero serviti alla nobile causa dell'arte per la realizzazione di un grande film e invece come ho scritto io e per opinione di persone che ne capiscono molto più di me "Il conquistatore" è davvero bruttissimo tanto che il produttore Howard Hughes non volle neanche vederlo.

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