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Ai confini del mondo

Regia di Michael Powell vedi scheda film

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La recensione su Ai confini del mondo

di alan smithee
10 stelle

locandina

Ai confini del mondo (1937): locandina

TFF 36 - POWELL & PRESSBURGER
Una spedizione fa scalo all'isola più sperduta delle Shetland, Hitra, scoprendo i segni di una società che da poco tempo ha abbandonato quel luogo ameno, ma evidentemente difficile per garantire la sopravvivenza.
Poco dopo la scoperta di una lapide sul ciglio di un burrone, un lungo flash-back ci riporta indietro a scoprire le vicissitudini di una comunità dedita alla pastorizia, alla pesca e all'agricoltura, in perenne lotta contro una natura meravigliosa ma severa, che non si presta a facili compromessi né ad essere addomesticata.
L'unità del borgo viene scossa tra coloro che vogliono restare e lottare, e chi si arrende all'evidenza e propone lo sgombero di massa.
Un matrimonio osteggiato dai genitori degli sposi, poi una nascita beneaugurante, una sfida tra giovani temerari scalatori per decidere il da farsi, movimenteranno le vite già complicate della comunità,  che presto si arrenderà optando per la fuga.
Michael Powell firma, con The edge of the world, un autentico capolavoro, ove la maestria delle riprese, si alterna ad una narrazione limpida ed esemplare di una piccola epopea non dissimile ad un vero e proprio esodo biblico.
Di fatto il film potrebbe essere considerato come la risposta narrativa ad un altro capolavoro assoluto che è L'uomo di Aran, documentario memorabile di Robert J. Flaherty sulla comunità che abita la piccola, affascinante ma inospitale isola irlandese del titolo, pellicola precedente di questo nostro, di soli tre anni.
Un film massiccio, questo di Powell, vigoroso, capace di raccontare moltissimo in poco tempo e senza sbavature fuorvianti; dunque veloce, schietto, pieno di ritmo e girato con una maestria che lo ringiovanisce, parendo impossibile essere risalente agli anni '30.

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