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The Bourne Supremacy

Regia di Paul Greengrass vedi scheda film

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La recensione su The Bourne Supremacy

di FilmTv Rivista
10 stelle

Seconda puntata delle avventure dello smemorato Jason Bourne, il killer addestrato dalla Cia incappato in un buco nero dello spionaggio internazionale e della propria mente inventato dal macinatore di best seller Robert Ludlum, che ne ha fatto l’eroe di tre romanzi (aspettiamoci perciò tra un paio d’anni il terzo episodio cinematografico): da Goa a Berlino, da Mosca a New York, Bourne cerca di sottrarsi a una nuova trappola che lo allontana dalla sua ricerca della pace e della memoria. Matt Damon fugge, spara, precipita, aggredisce, spia, combatte contro i suoi incubi notturni. Tre inseguimenti (a Goa in auto, a Berlino a piedi, tra una stazione del metro e una chiatta, a Mosca ancora in auto) danno il tempo e lo scopo del film: pura adrenalina, l’intreccio conta poco e tende a offuscarsi, come nei ricordi smozzicati del protagonista. La regia è passata da Doug Liman (che resta produttore esecutivo) a Paul Greengrass, il regista di Bloody Sunday che applica al thriller la stessa cadenza nervosa, con molti piani ravvicinati e tagli veloci di montaggio. Uno stile che dà il meglio nell’identificazione immediata delle location (non banali, anche se, come sempre in questi film, resta un sospetto “turistico”) e nella sequenza dell’agguato in Alexanderplatz, tra la folla dei manifestanti. Consueto ma godibile; resta da chiedersi: riuscirà Jason Bourne a sostituire James Bond?

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 40 del 2004

Autore: Emanuela Martini

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