Regia di Todd Solondz vedi scheda film
Solondz, sfruttando un soggetto del tutto normale, compone una storia in cui la sceneggiatura è davvero originale a partire dall'utilizzo di più protagoniste per lo stesso personaggio. Come in "Happiness", non vi è spazio per alcuna felicità; c'è solo qualche fiammella di speranza subito spazzata via dai drammi della vita. Appunto la vita; essa viene descritta con sarcasmo, durezza, dramma, ma l'aria che si respira non è mai "inquinata" da una superficiale e retorica drammatizzazione ottenuta tramite le immagini, le situazioni. Anzi, semmai sono attorniate da un alone grottesco e quasi distaccato. Solondz ci porta dritti dentro l'America, dentro la sua facciata perbenista e liberale, ma in sostanza bigotta, cinica e crudele.
La regia non mi appare affatto sperimentale (come detto in un commento precedente); semmai mi pare sobria, come lo è la fotografia dai colori tenui, non caldi.
Davvero un gran film di un regista off-Hollywood poco citato in Italia....come sempre
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