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Come inguaiammo il cinema italiano

Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Come inguaiammo il cinema italiano

di GIMON 82
10 stelle

"Come inguaiammo il cinema italiano" e' un bellissimo esempio di docucinema, girato ottimamente il film risulta godibilissimo perche' non cade nell'agiografia,Cipri' e Maresco con la loro "scissione" hanno lasciato un vuoto incolmabile nel nostro panorama cinematografico proprio perche' il loro era un'esempio di cinema raro,di quello che ti presenta una realta' sotto un'aura dissacrante,distopica e grottesca con un'alto senso di cinismo imperante e gustoso,la loro galleria di personaggi al limite del deforme e del comune senso del pudore ti faceva subito pensare a dei novelli "brutti,sporchi e cattivi" riletti in chiave moderna e futuristica,in questo film i due autori siciliani optano per una sorta di "riabilitazione artistica" nei confronti di due veri e propri miti del cinema popolare nostrano, Franco e Ciccio erano due attori dalla comicita' ruspante, da una mimica facciale esplosiva, di quella comicita' prettamente naturale che ti viene regalata da una sorta di talento innato degno dei migliori saltimbanchi della storia del cinema come Toto' o Chaplin,la loro scuola e' stata la strada e come compagne di viaggio avevano  fame e  miseria,ecco perche' il pubblico "proletario" gli amava tanto,perche' erano due persone vicine a tutti, la loro comicita' era di quelle populiste che riusciva persino a far sorridere un'itellettuale colto e raffinato come Pasolini che li volle  nel ruolo di due marionette nel suo film "Che cosa sono le nuvole",la loro unica "colpa" era quella di recitare per dei film raffazzonati e  farse di serie B che riempivano le sale cinematografiche ma anche le tasche dei produttori,ma facevano storcere il naso ad un certo tipo di stampa radical-chic che definiva i due comici dei guitti di terza serie, questa pellicola che e' un collage di vecchi filmati televisivi e cinematografici e' corredata da gustose interviste a parenti ed amici del duo,ma anche da registi del calibro di Bertolucci, e sopratutto Monicelli che afferma che il genere farsesco che contraddistingueva i due e' un'arte nobile risalente ai tempi di Plauto,interessanti le interviste a critici come Kezich e Fofi che riabilitano definitivamente una coppia d'attori che ha fatto ridere (e continuera' a farlo) intere generazioni......l'unica parte del film intrisa di una certa malinconia e' quella riguardante la vicende delle fasulle e infondate accuse di mafia nei confronti di Franco, che dopo questa brutta vicenda non si riprendera' piu',per lui comico dei bambini e delle famiglie il colpo e' durissimo e una brutta malattia se lo porta via nel 1992 e la coppia e' ormai finita per sempre....ma nonostante tutto, l'amore del pubblico e i loro comicissimi film ce li fanno sentire ancora parte di noi......

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