Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Adoro questo film.
Metti insieme Tom Hanks, attore che non sbaglia un colpo o quasi, e Steven Spielberg, regista a modo suo geniale, talenti ormai collaudati, e il successo è quasi assicurato: ne esce una commedia brillante, deliziosa e piena di brio che ha il gusto di una favola, che non ci risparmia un velato retrogusto amaro.
L'idea di base è presa da una vicenda vera che il film dilata con l' introduzione di elementi comici e a volte grotteschi, ma sempre dosati con gran equilibrio.
La storia di Viktor Navorsky, viaggiatore dell' Est che resta confinato nel terminal di New York in seguito a un colpo di stato nel suo paese (l 'immaginaria Krakosia) è una favola moderna accattivante e ben congegnata che riesce a convincere anche lo spettatore più difficile e sospettoso.
Il regista riesce a circoscrivere la vicenda dentro il terminal - completamente ricostruito - cosa già difficile, senza annoiare mai, - non c'è un punto morto nel film - e il protagonista, un Tom Hanks un po' claunesco, buffo e simpatico, simile a Forrest Gump per la sua apparente ingenuità, si troverà a interagire con una bella serie di personaggi, dal burocrate ottuso (Stanley Tucci), alla bella hostess Amelia (Catherine Zeta-Jones) di cui Viktor s' innamora.
Personaggi minori colorano il film: l'inserviente indiano che lava il pavimento e si diverte a veder cadere le persone che passano e non leggono i cartelli, il ragazzo sudamericano che aiuta Viktor a procurarsi da mangiare per avere informazioni sulla ragazza di cui è innamorato.
Amo le commedie, soprattutto quando sono fatte così bene, quando solo sottili e intelligenti, divertenti e per nulla banali, dove la colonna sonora accompagna il film con leggerezza, e sottolinea il carattere del personaggio.
Da vedere, per sorridere, e se si vuole, anche per riflettere un po' su quelle figure che sono invisibili, ma che sono lì accanto a noi e fanno i lavori più umili, e che potrebbero essere quelli che davvero ci aiutano.
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