Regia di Harald Zwart vedi scheda film
Esempio cristallino di marketing di qualità applicato all'industria cinematografica. E il lato artistico del film? Non pervenuto.
Harald Zwart è uno dei tanti registi Europei (metà Norvegese metà Olandese nel suo caso) che -come succede per l'NBA- dopo un promettente inizio nel vecchio continente viene inevitabilmente ingaggiato dagli Americani. Il problema è che mentre i giocatori di pallacanestro migliorano con la permanenza negli USA, i registi finiscono sempre per appiattirsi sui dettami più strettamente commerciali della Hollywood più ottusa. E così “Agente Cody Banks” è uno di quei prodotti pensati e realizzati per una fetta di pubblico molto specifica -gli adolescenti allineati- e tutto al suo interno lavora in tale direzione. Direi anzi che il maggior lavoro è stato fatto in sede di casting, scegliendo tre attori ideali per i ruoli principali: Frankie Muniz come il perfetto bravo ragazzo dagli occhioni azzurri; Hilary Duff come la fidanzatina che ogni liceale desidererebbe; Angie Harmon come centrifugatrice di ormoni maschili. Quando il buon marketing prende il posto del buon cinema.
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