Regia di Russ Meyer vedi scheda film
Il delirio pornonazista: mancava solo questo a Meyer per la sua studiata casistica di iperboli, deformità e sadismi. Ci arriva con uno dei suoi ultimi film, questo Up! che in maniera non scorretta è stato importato in Italia con il titolo di Le deliranti avventure erotiche dell'agente Margò, titolo che ha però il torto non da poco di rivelare l'identità segreta di tale personaggio. Scritto dallo stesso Meyer sotto lo pseudonimo di B. Callum, Up! lancia nell'immaginario erotico del regista la figura di Raven De La Croix, ovviamente maggiorata e ovviamente provocante bellezza che nel film compie i più disparati atti sessuali (non mancano le scene lesbo, non sia mai) con chiunque le capiti sotto tiro. La trama è confusionaria, i dialoghi banali, il sesso è li fulcro della storia (fra l'altro intercalata dagli interventi di una narratrice nuda - e maggiorata - che con le sue parole cerca di dare un senso agli avvenimenti ed ai personaggi: impresa davvero ardua); ma tutto questo - ed è qui che Meyer vuole arrivare - rispecchia alla perfezione l'America del 1976, così come i precedenti film del regista erano semplicemente roboanti provocazioni mirate a deridere i costumi cafoni, maschilisti, arroganti che contemporaneamente imperavano nella società contemporanea. Come realizzazione lascia a desiderare: tecnicamente, a livello di recitazione, di sceneggiatura, di dialoghi, le falle sono evidenti; resta di fatto che questo tipo di (difficilissima, a dire il vero) opera è riuscita solamente a Meyer ed a pochi altri al mondo (vedasi per un impietoso paragone qualsiasi lavoro della seconda parte della carriera di Tinto Brass - impietoso nei confronti di quest'ultimo, si intende). 5,5/10.
Anni '70. Hitler è ancora vivo e si fa brutalizzare e sodomizzare da un gruppo di prezzolati figuri in lattice. La sua figlia illegittima, intanto, viene stuprata e fa amicizia con un'agente di polizia in incognito...
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