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Faust

Regia di F.W. Murnau vedi scheda film

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La recensione su Faust

di undying
10 stelle

Capolavoro inossidabile nel tempo, ancor oggi estremamente suggestivo per via di una tecnica di regia in grado di sfruttare al massimo i mezzi, limitanti e limitativi, dell'epoca e per una sceneggiatura che tratta temi universali, sempre attuali per ogni essere umano, ad ogni latitudine del mondo.

 

locandina

Faust (1926): locandina

 

La popolazione, decimata dalla peste, invoca l'aiuto dell'anziano dottor Faust (Gösta Ekman), che nulla può con le sua arti mediche. Avvilito e impotente di fronte al flagello, fuggendo dal villaggio popolato ormai in prevalenza da cadaveri e monatti, Faust si reca nottetempo a un crocevia per evocare Mefisto (Emil Jannings). Il rituale riesce, spaventando il dottore che dopo un'iniziale fuga arriva a cedere al compromesso di stipulare un contratto con il demonio, da sigillare con il suo stesso sangue, con proroga di revoca nell'arco di un giorno. In cambio dell'anima, Faust avrà facoltà di poter miracolosamente curare gli appestati. Dopo un iniziale successo nei trattamenti, Faust viene però sorpreso in timore di fronte alla croce e quindi immediatamente perseguitato dal popolo. Alla scadenza del giorno, Mefisto suggerisce al dottore un'altra allettante proposta per evitare la revoca, anticipata dalla frase: "La tua vita è fatta solo di polvere e libri vecchi". La giovinezza, in cambio dell'anima, e il piacere corporale che essa inevitalmente procura. A queste condizioni, suggestionato anche dalla visione di una bella ragazza, Faust cede. Da quel momento, seguito costantemente da Mefisto, il dottore viene trasportato in volo su Parma per assistere al matrimonio di una contessa, la donna più bella del mondo. Dopo averla strappata al marito, Faust s'intrattiene senza amare veramente la donna. Ma quando successivamente incontra Gretchen (Camilla Horn), una fedele e praticante cristiana di una incantevole bellezza, Faust scopre di esserne profondamente innamorato. Mefisto, avverso alla religione in ogni sua forma, fa di tutto per impedire che il sogno d'amore tra i due spasimanti possa concretizzarsi.

 

"Aiuterò, in nome di Satana." (Faust)

 

"La morte è a disposizione di tutti." (Mefisto)

 

scena

Faust (1926): scena

 

Meraviglioso lungometraggio senza tempo e sempre attuale che tratta, per metafore, argomenti dall'eterna valenza e che toccano qualunque essere umano: la malattia, la vecchia, l'amore, il matrimonio. Ancora: l'invidia, la religione e, in senso più lato, il Bene e il Male. Il testo è di estremo interesse e presenta un protagonista - eccezionalmente interpretato dal malinconico Gösta Ekman - di estrema umanità, ben lontano dalla semplice definizione popolare che tratteggia Faust come incauto stipulatore di un contratto diabolico solo per ottenere l'eterna giovinezza. Di fatto l'uomo, profondamente altruista, si avvicina al Male con pregevoli intenzioni, ossia per rimediare ai limiti della medicina, aiutare gli affamati e gli ammalati, e porre quindi un freno alle disastrose conseguenze della pestilenza. Hans Kyser sviluppa una sceneggiatura perfetta, ispirato essenzialmente dal testo medievale Historia von Doktor Johann Fausten – dem weitbeschreyten Zauberer und Schwarzkünstler (1587), partendo da un clima di biblico orrore (la sfida tra l'Arcangelo Gabriele e Mefisto) per poi passare a un registro apparentemente più leggero, quasi da commedia quando entra in scena la fattucchiera Marthe Schwerdtlein (Yvette Guilbert), esperta di filtri d'amore costretta a cedere, non ricambiata, il cuore a Mefistofele.

 

scena

Faust (1926): scena

 

Tecnicamente la regia di Friedrich Wilhelm Murnau - qui all'apice della carriera dopo l'altrettanto strepitoso Nosferatu (1922) - è qualcosa di impressionante ancora oggi, spinta cioè oltre le limitazioni dell'epoca (in genere effetti di sovrimpressione), che lascia sbalorditi in più occasioni in particolare durante l'incredibile piano sequenza del volo di Mefisto e Faust, nella messa in scena del delicato e romantico corteggiamento di Faust nei confronti di Gretchen, nel manifestarsi del testo - con fiamme - sul contratto diabolico, o quando la sagoma di Satana si allunga sul villaggio afflitto dalla pestilenza. Un bianco e nero simbolico e altamente funzionale al contenuto (che oscilla tra due opposti obiettivi), contribuisce a rendere eterna la drammatica storia che scorre armoniosa e potente sotto agli occhi. Coraggioso poi, e assolutamente in anticipo sui tempi, il tragico finale (ossia positivo, ma a che prezzo). Curiosi i richiami alla nostra nazione - forse in omaggio a Dante Alighieri e la sua Divina Commedia - che vengono espressi in tre circostanze: durante il volo su Parma, quando la fattucchiera Marthe cita un elisir il cui composto gli è stato indicato da un cugino della Lombardia, e subito dopo Mefisto si propone per comporre una bevanda la cui ricetta ha appreso a Padova. Faust, alla fine ce ne rendiamo conto, è proprio come noi. Come Faust sono io, sei tu o chiunque al mondo - prima o poi - arriva a comprendere l'importanza della giovinezza. Chi, una volta raggiunta una certa età, non sarebbe in fondo disposto a cedere l'anima in cambio di un corpo piacevole, sano e nel pieno del suo vigore?

 

Gösta Ekman

Faust (1926): Gösta Ekman

 

Citazione

 

Mefisto: "Una parola può annullare il tuo patto.

Qual è la parola?

La parola che risuona per tutto il creato.

La parola che cura ogni dolore e tristezza.

La parola che perdona ogni colpa dell'umanità.

L'eterna parola.

Non la conosci?"

 

Faust: "AMORE"

 

scena

Faust (1926): scena

 

"Quel mio canto, che tra gioie e pene
si liberò in un petto mai invecchiato
alto echeggia, ne sono sicuro,
solo nei cuori a cui fu consacrato.
Zitto cuore! Sopporta quella perdita:
fu un canto, nel tempo si dissolse,
e si dissolsero anche amore e vita
con quel canto, e ora ho dentro il ghiaccio."

(Sulla Beeringstrasse, Adelbert von Chamisso, 1816)

 

Faust (Friedrich Wilhelm Murnau, 1926)

 

F.P. 19/03/2021 - Versione visionata con didascalie in italiano (durata: 107'27")

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