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Old Boy

Regia di Chan-wook Park vedi scheda film

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La recensione su Old Boy

di chinaski
8 stelle

Un film cattivo e sorprendente, capace di stupirti e di farti star male.
Un uomo viene rinchiuso per quindici anni in una stanza. In questa lunga e a quanto pare insensata reclusione, l’ uomo impara ad odiare.
Cibato di rancore e televisone, l’ uomo impara a memoria la sua vendetta, si esercita dando pugni al muro, si prepara ad una improbabile fuga.
Poi si ritrova libero, all’ improvviso, così come era stato catturato.
Inizia la ricerca del suo carceriere, di colui che lo ha tenuto dentro una stanza per così tanto tempo.
Il protagonsita lo scova ed a questo punto inizia il micidiale gioco psicologico tra la vittima e il suo carnefice.
Un gioco sottile, costruito su un sadismo assoluto. Un sadismo che se ne frega della dignità umana, dei nostri tabù sociali, di una seppur minima parvenza di redenzione.
L’ amore come un qualcosa per cui soffrire in maniera orrible.
Perchè è poi l’ amore, il fulcro del film.
Un amore impossibile che la nostra società ci vieta di vivere, un amore che può portare, per la vergogna, alla morte.
Scopriremo che il film si regge su una duplice vendetta, su una duplice sofferenza.
Il protagonsita pagherà, forse, più di quanto meritasse. Ma non è qui il punto. Si rimane incredibilmente atterritti da quanto odio e da quanta inflessibile volontà ci possa essere nel perpetuare una vendetta. Da quanto tra il carnefice e la propria vittima ci sia un continuo scambio di ruoli, una continua rincorsa.
Nessuno ottiene la felicità.
Come dice una frase del film - se ridi il mondo ride con te, se piangi piangerai da solo.
Un’ ottica impossibile sull’ amore e la felicità, quindi.
Il regista spiazza per il suo personale modo di girare, per le sue angolazioni, per i suoi ambienti claustrofobici e sfatti.
Molto interessanti sono le sequenze dei ricordi della vittima e del suo carnefice, dove continuamente i due personaggi sono se stessi e allo stesso tempo sono anche loro da ragazzi.
E questo è un modo bellissimo per mostrare i ricordi, dove noi siamo allo stesso tempo quelli di adesso e quelli che eravamo.
Un film che scava dentro l’ animo umano e trova qualcosa di doloroso e buio.
Trova un terreno fradicio di rancori e miserie e dolore.
Un tereno da cui ci chiediamo se un giorno possa nascere ancora qualcosa di bello.
Difficile rispondere tra così tanta angoscia.

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