Regia di Stephen Hopkins vedi scheda film
Siamo sicuri che il film ricostruisca la biografia artistica di Peter Sellers o che invece sia un tentativo di richiamo alla visione presentando la vita e la morte di uno dei più straordinari comici della seconda metà del XX secolo ? Il regista Hopkins descrive Sellers come un uomo dall'animo di un fanciullo e come tale capace sia di slanci emotivi sessuali (come gli amori verso l'insegnante gradevole di aspetto e gentile nel comportamento), sia, per la incontaminata semplicità d'animo, di essere in grado di costruire personalità diverse , sia degli eccessi bizzosi da frustazione, di cui quasi subito si pente. A prova di quanto sopra il regista rende nota la dipendenza di Peter da un chiromante, facendolo così passare per una persona immatura. Certo è che Sellers fu un comico eccezionale: pensare a "la pantera rosa" o a "il dottor Stranamore" o a "Hollywood party" o a "oltre il giardino". In questi film l'attore fu straordinariamente bravo, con un umorismo certamente innato ma così variegato e a tutto tondo da rendere difficile credere alla descrizione fatta su di lui. Anche i rapporti col regista Blake Edwards appaiono scarsamente credibili. "E' vero che non ci sono gradini sulla scala del successo e Peter fu un arrampicatore di classe": questa osservazione riportata nel film conferma che la personalità di Sellers non poteva essere così sempliciotta come ci vuol far credere Roger Lewis nella sua biografia di Peter Sellers. Comunque Hopkins, pur usufruendo di uno straordinario Geoffrey Rush e di un eccellente supporto musicale, non appare molto credibile. Voto 6
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta