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Fahrenheit 9/11

Regia di Michael Moore vedi scheda film

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La recensione su Fahrenheit 9/11

di bradipo68
8 stelle

L'attacco a Bush da parte del suo nemico pubblico numero uno.O forse è meglio definirlo ex perchè il suddetto Bush dopo 8 anni di mandato in cui ha combinato un danno dietro l'altro ora,come da legge,è riscivolato indietro nell'anonimato.Michael Moore sulla locandina occhieggia con la sua faccia paffuta da detro un finto rapporto confidenziale.Ma quella faccia così rassicurante in due ore di film ci investe con un raffica di notizie,supposizioni,anatemi e ci investe soprattutto con il dolore di chi ha mandato dei figli in una guerra totalmente pianificata a tavolino,senza alcuna giustificazione che non sia economica,e che ora ne piange la prematura dipartita.Pornografia del dolore?Spettacolarizzazione del dramma?Secondo me è invece una voce fuori dal coro,finalmente qualcuno che fa ralmente vedere come stanno le cose,che parla degli enormi interessi economici in ballo,dei legami occulti tra la famiglia Bush e la genia Bin Laden.E questo film fa intuire anche di quanto gli Stati Uniti d'America siano una grande nazione.Pensate alla stessa situazione qui in Italia con il capo del governo che abbiamo che detiene nelle sue mani una cospicua fetta dell'informazione:un film come questo da noi avrebbe avuto la possibilità di vedere la luce e di avere tutta questa cassa di risonanza?la risposta è troppo facile....Moore riesce a far passare il suddetto Bush per un idiota semianalfabeta(posizione da vero estremista),con un montaggio di immagini avvalora la sua tesi(e si vede come può essere usato il mezzo cinematografico,un montaggio ad hoc può dimostrare tutto e il contrario di tutto) ,si espone ,come sempre, in prima persona(del resto è sempre lui il protagonista dei suoi racconti) raccontando come la prima elezione di Bush sia stata fatta col broglio o di come quasi la metà del primo anno da presidente sia stata passata in ferie,colpendo e affondando anche alcuni senatori proponendo loro di mandare i loro figli in guerra.La guerra è pianificata sempre dai ricchi ma a combatterla sono sempre i poveri.E'così anche negl USA in cui l'esercito è formato  da soldati provenienti dalle zone socialmente più disagiate del Paese  pagati tre volte di meno di autisti di ditte private americane che lavorano in Iraq,a cui Bush cerca anche di tagliare sussidi e servizi una volta ritornati in America.Film come questi dovrebbero essere mostrati nelle scuole,le verità più scomode dovrebbero esseresempre portate alla luce,la cinepresa non dovrebbe mai arretrare di un solo passo in qusti casi.E Moore anche con una punta di protagonismo in eccesso è un maestro nel fare questo adottando il mezzo cinematografico per esporre quanto ha da dire.La sequenza che più colpisce del film però non è dovuta al lavoro di montaggio o alla regia di Moore:la sequenza simbolo di questo film è la faccia di Bush mentre ,informato dell'attacco alle torri gemelle è in una scuola a leggere fiabe per i bimbi. Ci dà la perfetta idea dell'uomo.Basito,non riesce a spiccicare parola che non gli sia suggerita.Un uomo nel panico che non sa quello che fare e che alla fine in pieno marasma emotivo viene portato via.Una sequenza colta da una telecamera fissa,con il counter che scandisce i minuti che passano senza che succeda nulla.Una telecamera impietosa....

Su Michael Moore

una denuncia virulenta contro Bush in modi anche estremisti.Ma cinematograficamente sempre molto efficace

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