Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Notevole. Sorrentino schiva i difetti presenti spesso nella nostra cinematografia contemporanea (leziosimo delle immagini, esagerato fai da te in sede di sceneggiatura) e consegna il ritratto di un uomo che non c'è, un uomo senza passato ma con più di uno scheletro nell'armadio, nel cui ruolo si cala con la solita maestria e rigore Toni Servillo. La storia è comunque complessa e i molteplici aspetti che le ruotano intorno saldamente legati. La rappresentazione di una vita monotona e non banale come L'uomo che non c'era dei Cohen, una storia d'amore delicata e sospesa come in Lost in Translation, una coté criminale rappresentata con la lucida crudeltà di Kitano. La sceneggiatura scava nel profondo e regala scene, dialoghi e monologhi indimenticabili; la fotografia è impeccabile e spalleggia la regia senza eccedere nel formalismo. L'incedere del film è un crescendo dal ritmo perfettamente dosato e regolare che ha come epicentro un hotel un po' come Shining; i colpi di scena, che non mancano, non sono eclatanti ma entrano dolcemente e si mescolano armoniosamente al sangue che via via si addensa.
Una piccola nota stonata. Se lo score originale fatto di archi ed oboe è il sottofondo a mio avviso perfetto (nel finale per esempio), i brani di musica elettronica (pur se di ottima fattura: tra gli altri, migwai e Kid Loco) spesso disturbano per la loro natura e/o intensità che stride con il tocco da orologiaio di Sorrentino.
Un progetto ambizioso e riuscito grazie a talento e lucidità. Magistrale.
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