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La mala educación

Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film

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La recensione su La mala educación

di zombi
8 stelle

la mala educacion è quella nella quale si viene cresciuti. all'odio e al disgusto del diverso da ciò che viene indicato come la regola, il normale(e il riferimento alle cose dette e avvenute in italia negli ultimi giorni finisce qui, per il valore che possono avere... il dio in cui credono o in cui fingono di credere li punirà). chissà in che direzione si sta spingendo il mio pedrito. mi permetto questo vezzeggiativo perchè io pedro lo amo sempre di più, come un padre, come un fratello. la visione di questo film è il compimento di una fantasiosa trilogia(comprendente TUTTO SU MIA MADRE e PARLA CON LEI)che avvolge in una ragnatela di passione allo stato puro. daltronde pedrito alla fine del film inquadra una frase nella quale la parola passione troneggia. pedro ha una passione per il cinema e per la vita, che da bravo sceneggiatore e regista riesce a comunicarmi. le emozioni che i personaggi dei suoi film provano mi vengono trasmesse come se dei fili ci legassero. pelle d'oca di una cecilia roth con quella tristezza negli occhi per la morte del figlio o di un'antonia sanjuan che recita il monologo. emozioni di due uomini che piangono e si guardano attraverso il vetro di una prigione, che non si amano ma si amano. emozioni di amore di due bambini in un collegio e di un prete spretato che ama il suo juan fino alla morte. atmosfere da noir con una dark lady come gael garcia bernal che fa impazzire tutti d'amore salvo poi essere una calcolatrice mantide, che ottiene scopando. sono convinto che diretti da pedro reciterebbero anche i sassi. ci comunica le sue adorate preferenze in fatto di star del cinema. ci accompagna per mano in notti piovose dove si trama per uccidere un fratello e un amato scomodo. non mi sento minacciato da quella pioggia, sarà che c'è la musica di iglesias sempre ottima, mi sento invece cullato e circondato e protetto. qui si ride molto ma molto meno che nei due film precedenti, ma anche si tende a piangere meno. qui l'amore e le emozioni più rosse e di fuoco la fanno da padrone. vedere per credere le scene di sesso tra l'ex prete e juan sono di una carnalità cocente durante la quale il cazzo tente di diventare duro, ma quando poi si guarda il modo in cui l'ex prete guarda juan, ci si accorge che c'è la sorpresa di essere riuscito a scoparsi il ragazzino che si desiderava e la paura che tutto ciò finisca subito e se non subito che prenda una piega ambigua. poi si ha ancora il coraggio di chiedere perchè pedro non va a girare ad hollywood? qualcuno pensa che gliele farebbero passare quelle inculate selvagge al quale bernal si sottopone con gusto. gustossissima l'apparizione del grande javier camara, che regala alla pelicula gli unici momenti di sano humour almodovariano. alla fine quindi ennesimo bel film. del resto pedro ci dice che non è colpa nostra se siamo stati educati male a reprimere le passioni... prima di smettere di credere in dio ignacio, credeva nel cristo, nella madonna. enrique invece credeva nell'edonismo, e come dargli torto.

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