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Kill Bill. Vol. 2

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Kill Bill. Vol. 2

di Furetto60
8 stelle

Grande Tarantino

Naturale seguito di Kill bill n.1,Uma Thurman prosegue il suo percorso di vendetta,risalendo,di esecuzione in esecuzione, fino al capo supremo, suo ex compagno,appunto il Bill del titolo,nemico giurato, fautore, supervisore e responsabile della carneficina che era costata la vita a tutti gli invitati al suo matrimonio, compreso il promesso sposo e che l'aveva ridotta in fin di vita e costretta  in stato vegetale per ben 4 anni. Il malefico killer viene interpretato,magistralmente, dal  grande Corradine,in una delle sue ultime apparizioni.Opera intensa e ancora più suggestiva e intrigante,formalmente Kill Bill vol.2 si eleva ancora di più rispetto ai già altissimi standard del primo episodio, alternando diligentemente fasi brillanti a momenti più riflessivi. L'allenamento di Uma Thurman con il maestro di arti marziali cantonese,declina la parte più spettacolare e più divertente di questo lavoro  monumentale ed epico, le arti marziali  vengono  eseguite a beneficio del pubblico, con effetti di grande impatto visivo, ovviamente anche perchè corroborate da un digitale tecnologicamente avanzatissimo, con le famose carrellate avanti e indietro della telecamera,I momenti  più drammatici, come i ricordi,sono collocati invece in una cornice melanconica, su un'inquietante sfondo bianco/nero che vira sul seppia,quello della sposa promessa, che viene tradita e ridotta in fin di vita .Valore aggiunto a questo secondo capitolo,la sceneggiatura ricca di dialoghi, in particolare l'indimenticabile, farneticante e accattivante filippica che Bill regala alla sua "prediletta", al termine della pellicola,prima della resa dei conti.Il regista comincia con un omaggio a John Ford e al suo "Sentieri Selvaggi", poi costruisce le tipiche atmosfere  da spaghetti-western, con riferimenti ai film di Sergio Leone, di cui era grande ammiratore e continua con evidenti citazioni all'action-movie orientale dei mitici anni settanta, da cui  Tarantino ha sempre preso spunto.Insomma il geniale regista,riesce a comporre un cinema eterogeneo, ricco di invenzioni originali,ma molto estremo, senza mezze misure, con una regia talmente  raffinata, da consentire ad una storia cosi lunga ,di non annoiare mai,scansando con  somma perizia,il pericolo di imbattersi in eventuali  tempi morti.

Da vedere per chi non lo avesse ancora fatto e da rivedere per quelli che già lo hanno apprezzato.

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