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Kill Bill. Vol. 2

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Kill Bill. Vol. 2

di Paul Hackett
6 stelle

Doverosa premessa: considero i due episodi di "Kill Bill" come un'opera unica e, di conseguenza, il mio giudizio li prenderà in esame contemporaneamente e sarà identico per entrambi. Non è semplice giudicare questo interminabile "vendetta movie" firmato da Quentin Tarantino, nel quale il regista italoamericano ha riversato la summa delle sue personali ossessioni cinematografiche. Il film disorienta: a tratti sembra uno scherzo tirato per le lunghe, un costoso giocattolone per eterni bambini appassionati di pellicole di serie Z dalle situazioni assurde e paradossali, però nello stesso tempo si rimane stupefatti dalla cura maniacale del dettaglio, dalla devozione assoluta con la quale vengono costruite scene, inquadrature, momenti della colonna sonora. Il tono della pellicola è grottesco, ma nello stesso tempo estremamente serio (se non addirittura serioso) e, come di consueto per i film di Tarantino, i momenti leggeri ed ironici vengono spezzati da allucinanti e disturbanti esplosioni di violenza. Dei due episodi che compongono la mini-saga preferisco di gran lunga il primo, più movimentato, divertente, pieno d'azione (forse fin troppo: si rischia la saturazione) e coerente con il tono generale della storia. Il secondo, per contro, è più lento e dilatato, a tratti noiosissimo, con i soliti, interminabili, dialoghi che sono il marchio di fabbrica delle sceneggiature di Tarantino ma che, personalmente, ho smesso di trovare divertenti da almeno 10 anni. Cast sontuoso nel quale spicca, ovviamente, Uma Thurman. Nell'insieme l'opera merita una sufficienza, non la considero il capolavoro che schiere di fans devoti hanno eletto a film cult per eccellenza, ma nemmeno la schifezza sul quale qualche critico temerario si è scagliato. Resta comunque il dubbio di fondo: film importante o scherzo goliardico? Mah...

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