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Il fantasma del palcoscenico

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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La recensione su Il fantasma del palcoscenico

di chinaski
8 stelle





Il Fantasma del palcosenico è un film indefinibile. Il suo aspetto allucinatorio tende a mischiare diversi generi. Commedia, horror, musical, thriller.
De Palma rilegge in chiave postmoderna il mito di Faust. E ambienta la storia nel mondo della musica. Mondo, nel quale, è facile vendere l' anima al diavolo per il successo. Viene riletto anche "Il ritratto di Dorian Gray". Solo che qui al posto di un quadro abbiamo una pellicola.
E come sempre, nei film di De Palma, il gioco metacinematografico viene alla luce.
Da una parte abbiamo continui rimandi nei confronti di un immaginario filmico comune. Per esempio, la sequenza in cui il Fanatasma mette uno sturalavandini in bocca ad un cantante, è il rifacimento in chiave parodistica del celebre omicido sotto la doccia di Psycho.
Dall' altra abbiamo il cinema (e quindi la macchina da presa) che si mettono in scena. Già nella maschera del Fantasma c'è un chiaro riferimento alla macchina da presa. Infatti solo un occhio della maschera è aperto. Proprio come un obiettivo. De Palma non nasconde gli strumenti del cinema. Anzi cerca di spiegare come funzionano. Cerca di mostrare quello che di solito viene nascosto. Vediamo telecamere, video, seguiamo i fili che collegano microfoni e mixer. Il cinema viene allo scoperto.
De Palma sembra molto interessato all' aspetto tecnico del suo mestiere. Un modulatore di frequenza è l' oggetto che riesce a ridare la voce al Fantasma, una telecamera a circuito chiuso serve a Swan per farlo soffrire. L' elemento tecnico acquista valenza drammatica. Diventa parte attiva del processo narrativo.
Dal punto di vista filmico, il regista usa tutte le possibilità che il suo mezzo espressivo gli offre. Primi piani, piani sequenza, split screen, aumento della velocità della pellicola. Infrange alcune regole, come per esempio lo sguardo in macchina degli attori. Qui, come non mai, De Palma sembra divertirsi con il proprio cinema. In una sorta di macabra parodia del mondo della musica e dello spettacolo.
Non manca una crudeltà di fondo nei confronti dei propri personaggi. Il Fantasma ne passa di tutti i colori ed è condannato ad una perenne infelicità. Anche Swan alla fine rimane distrutto dal suo stesso narcisimo.
Il Fantasma dell' opera è divertente e drammatico allo stesso tempo. E' musica, parodia e follia. E' un film che scappa volutamente da ogni definizione.
E' un film che mostra ancora una volta il grande talento visivo del suo regista.

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