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Il siero della vanità

Regia di Alex Infascelli vedi scheda film

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La recensione su Il siero della vanità

di shadgie
6 stelle

mi piace scrivere, ma difficilmente ho delle idee solide abbastanza da portare avanti un racconto. dopo averne avuta una e aver cominciato a buttar giù qualche riga scopro che Alex Infascelli ne aveva avuta una pressoché uguale...così faccio di tutto per allontanarmi dalla trama di questo film, componendo una schifezza assai forzata. aneddoti personali a parte, sono riuscita a vedere Il siero... dopo quasi 6 anni. Infascelli, personaggio dall'odiosa zeppola e dalle velleità artistiche maggiori di ogni singola competenza, confeziona però un film sostanzialmente ben fatto. la costruzione formale prevale sull'autocompiacimento, ed alcuni ambienti hanno richiami vagamente argentiani - per quanto superficialmente io conosca Argento.dopo un incipit truculento alla Almost Blue emerge pian piano la figura splendidamente dimessa e traumatizzata della protagonista, Buy. Dilemmi familiari irrisolti, marito - capo che l'ha abbandonata, la Buy-Lucia si getta a capofitto in un nuovo curioso caso di sparizioni. il tutto è legato al Sonia Norton Show, la cui presentatrice è perfettamente resa dalla faccia di una Neri ai suoi primi innesti botulinici: un personaggio che mixa il peggio di D'Eusanio, Costanzo, De Filippi e chissà quanti altri, ma che richiama soprattutto il secondo per l'arroganza e il modo crudelmente ottuso con cui celebra e distrugge i suoi ospiti, famosi e non.
La critica al sistema televisivo-fagocitante passa per innumerevoli macchiette d'uomo, come Giallini, abbonato ai ruoli di viscido, e Bobulova, reginetta disperata. E' dal punto di vista puramente strutturale che il film risulta fallace: scopriamo da prima di metà film chi è il folle rapitore, che solo per pochi istanti finali abbiamo l'occasione di vedere il suo volto non mostrato dal supporto televisivo o fotografico. il personaggio, risulta scarsamente approfondito e un po' liquidato: troppo facile affidare il tutto ad un folle orfano che nel rapire e seviziare non ha una vera coscienza critica, ma risulta totalmente annichilito dal "sistema". E qui, dalla facilità con cui la trama si risolve, si passa al poco coraggio con cui Infascelli indietreggia rispetto all'interessante assunto di fondo. rimangono poi dei dubbi sul personaggio di Mastrandrea e sulla stessa Norton, che a tratti sembra quasi aver pilotato il tutto.
Curiosità: compare, tra i personaggi del S.N. show, l'ex brigatista Adriana Faranda, e ben due attori di Boris (serie che deride la frivola incompetenza del dietro le quinte delle fiction italiane): Ninni Bruschetta, qui marito odioso e lì direttore della fotografia cocainomane, e Carlo de Ruggeri, qui stralunato musicista televisivo e lì stagista "schiavo"

Sulla colonna sonora

piuttosto curata e "atmosferica"

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