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Il ritorno dell'uomo da sei milioni di dollari

Regia di Ray Austin vedi scheda film

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La recensione su Il ritorno dell'uomo da sei milioni di dollari

di Marco Poggi
6 stelle

Primo film televisivo commemorativo di due serie di fantascienza di successo degli anni '70 (L'uomo da sei milioni di dollari e La donna bionica), che inizia dieci anni dopo la conclusione dei telefilm originali.

Primo film televisivo commemorativo di due serie di fantascienza di successo degli anni '70 ("L'UOMO DA SEI MILIONI DI DOLLARI" e "LA DONNA BIONICA"), che inizia dieci anni dopo la conclusione dei telefilm originali. Di originale ci sono solo i protagonisti, invecchiati, ma sempre giovanili e pronti a muoversi e a saltare al rallentatore. Ci sono almeno due cose degne di nota: la presenza di Martin Landau (ai tempi non ancora "benedetto" da Woody Allen e da Tim Burton, che l'avrebbero riportato di nuovo in sala, ma abbonato ai ruoli da cattivo dei serial tv, che gli riuscivano abbastanza bene - anche se qui non ha  molte scene perché non è solo lui il cattivo degno di nota, ma anche il Gary Lockwood di "2001 ODISSEA NELLO SPAZIO" e il divertente Terry Kiser pre-"WEEK-END CON IL MORTO" -) e del figlio bionico del colonnello Austin (che sarebbe dovuto essere la novità di questa reunion di vecchie glorie, visto che ha una velocità stile Flash e un raggio laser incastonato nell'occhio bionico che può regolare come desidera, ma che non ce l'ha fatta a ritagliersi un ruolo veramente importante nella vicenda, nonostate l'incidente accadutogli -). Lee Majors e Lindsay Wagner qui non sono ancora da rottamare, come anche Richard Anderson e Martion E. Brooks, che riprendono i ruoli di Oscar Goldman, il capo dell'OSI, e del dottor Rudy Welles, il ricreatore dei tre uoonini bionici, Fa piacere ritrtovare le voci italiane dei serial tv (Roberto del Giudice, Franca de Stradis, Germano Longo e Oliviero di Nelli, come voci di Steve, Jaime, Oscar e Rudy, specie de Giudice, che fece del colonnello dell'aureonautica Steve Austin uno dei suoi pochi cavalli di battaglia, gli altri erano Lupin III e Takaya Todoroki di "GRAND PRIX IL SUPERCAMPIONISSIMO", uno dei tre anime tv  degli anni'70 dedicato asle corse automobilistiche, il più realistico se paragonato agli altri due, "SUPERCAR GATTIGER" "KEN FALCO - FALCO IL SUPERBOLIDE"), anche se sentire Lee Majors dire a Richard Anderson: "Oscar, mi sono ritirato, perché i cattivi mi sparavano addosso e perché oggi sono vecchio", negli anni in cui Majors faceva lo stuntman cacciatore di taglie della serie "THE FALL GUY - PROFESSIONE PERICOLO" , fa un pò male.

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