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La Passione di Cristo

Regia di Mel Gibson vedi scheda film

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La recensione su La Passione di Cristo

di scapigliato
6 stelle

Cominciamo, telegraficamente, dai peccati: troppo pomposo, troppo barocco, troppo epico. Le musiche alla "Signore degli Anelli", tutti quei rallenty, e tutte quelle atmosfere da film epico sull'eroe che va in guerra, appesantiscono il film. Anche a detta di molti, e non solo mia. Forse è la storia che richiede un certo pathos, certe iperboli che io invece avrei anche tralasciato (se fossi regista e autore, ma ahimè non lo sono). Sono però cattolico e osservante, e oltre ad una partecipazione emotiva che nasce istintiva, il film mi ha lasciato pressochè indifferente. E parlo del film a livello cinematografico, non dei suoi contenuti.
Vediamo quelli che secondo me, invece, sono i pregi: la dilatazione temporale è anti-hollywoodiana e questo quindi è apprezzabile; la scelta dell'aramaico e del latino pure; la recitazione dei vari attori è lodevole, in primis Rosalinda Celentano (purtroppo Caviziel, seppur bravo, dà ancora un'immagine di un Gesù bello e dannato); ma soprattutto, a piacermi sono state tutte quelle scene che per la loro natura estremamente violenta o pseudo-horror, si allontanano anni luce da tutti i precedenti esempi del Gesù Cinematografico.
I volti felliniani e lynchiani, un gore degno di Romero/Savini/Argento, e qualche virtuosismo tecnico (tipo la goccia che cade alla fine scatenando il terremoto), sono ancora elementi che danno al film di Gibson la sua peculiarità rispetto ai precedenti. Peccato che il regista sia pre-conciliarista, e che la lettura interpretativa della sua pellicola risulta quindi molto rigorosa e conservatrice, purista e ascetica.
Sicuramente è il film del momento. E' il film che ha segnato la stagione in corso. E' il film che tutti han voluto vedere (e si spera che questo abbia avvicinato anche atei, anticlericali, o non cattolici). E' il film che sicuramente segnerà le prossime future produzioni cinematografiche religiose. Ma questo, non vuol dire che il film è automaticamente un capolavoro.

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