Regia di Mel Gibson vedi scheda film
N-sima versione per il grande schermo della vita (e morte) del Cristo. Mel Gibson fa delle scelte che lasciano poco spazio al compromesso ed è questo forse il punto di forza del film. Peccato però per un punto di vista eccessivamente partisan.
La storia delle storie, adattata ormai per il grande (e piccolo) schermo in centinaia di occasioni. Mel Gibson fa delle scelte estreme (l'uso delle lingue aramaica e latina; l'estrema crudezza di talune scene), e questo se da un lato offrì il fianco a una miriade di critiche dall'altro era forse l'unico cammino viabile avendo a che fare con un copione così arcinoto. La vera nota stonata del film è invece a mio avviso la partigianeria di Gibson. Come spesso accade, quando qualcosa (o qualcuno) ci sta troppo a cuore si finisce col perdere quell'equidistanza indispensabile a realizzare arte 'vera'. Per quel che riguarda le interpretazioni, bravo e sofferto il protagonista James Caviezel a cui curiosamente il successo di questo film sembra poi aver chiuso più porte di quante non gliene abbia aperte.
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