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L'odore del sangue

Regia di Mario Martone vedi scheda film

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La recensione su L'odore del sangue

di michii
8 stelle

L'ultimo lavoro di Martone è un film bellissimo e comlplesso. Un film difficilissimo da spiegare. Michele Placido si muove con la padronanza della scena che gli è consona, Giovanna Giuliani/Lù è stupefacente, una rivelazione, un maschietto che non sa di esserlo. La cosa che dà veramente da pensare di questo magnifico film muto-nero-nerissimo-sospeso tra inqudrature del nulla e paesaggi che significano l'esitenza di tracce di significanza emotiva/letteraria, di questo film che di "letterario" non ha assolutamnte nulla, è Fanny Ardant. Il suo personaggio non è affato delineato, è l'unico che no si batte, non evolve, non sfutta al massimo le insidie che il proprio personaggio lè propone. E poi la prova della Ardant (è stata proprio lei a proporre il film a Martone, dopo aver comprato di diritti del libro di Parise) lascia quasi di stuco: non si sa come interpretare il suo "non-stile" di recitazione, il suo italiano acquisito, con un forte accento francesizzante che fa sembrare la sua prova quasi monocorde.
Non si capisce perchè Martone l'abbia diretta in questa maniera. In lei lo spazio scenico esiste, ma si ha come l'impressione che il regista abbia dato totale libertà all'attrice di muoversi come voleva sulla scena, senza forzature. E il tutto rimane nell'ambiguo, nell'incauto, nel sofferente inespresso.
Per tutta la durata del film si assiste alla rappresentazione di veri e propri quadri viventi, su cui si stagliano le presenze di due grandi attori come Placido e la Giuliani. Questo è un film che non è stato capito. Decisamente non è stato capito. Ci vorrà del tempo.
Martone ha svolto un lavoro più che egregio, un caso irrisolto, uno stile di montaggio che tende a non dire, a non consumare la passione e le parole.
Delle immagini portentose si stagliano con violenza violacea ed enigmatica sul corpo film. Ma rimane in sottofondo questo personaggio della Ardant. Ed è un personaggio chiaramente poco sviluppato. Perchè? E un errore del regista nella direzione della Ardant? E una scelta rispettosa nei confronti del personaggio del libro? Perchè la Ardant "passeggia" all'interno della scena quasi come se non sapesse da che parte andare? Perchè la funzione erotica del corpo-attore in questo film è una cosa fondamentale, Placido e la Giulani la sanno interpretare, la Ardant per niente. Ogni accostamento ad Eyse wide shut è del tutto fuorviante e supefluo.

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