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Play Dirty - Triplo gioco

Regia di Shane Black vedi scheda film

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La recensione su Play Dirty - Triplo gioco

di matiasboccanegra
4 stelle

A sette anni dal suo ultimo film da regista, The Predator, e a nove anni di distanza dal successo di
The Nice Guys, il suo film che lo vede nuovamente alla regia lascia un po' a desiderare, se si
considerano le grandi capacità di scrittura che gli sono valse un riconoscimento positivo a livello
internazionale più che meritato. Un sentito bentornato al cinema con un film che sicuramente
rispecchia il suo stile di story-telling: carico di tensione e inseguimenti accompagnati per tutta la
visione da uno spiritoso sarcasmo che alleggerisce la serietà del racconto. Se questa formula ha
funzionato alla grande con personaggi del calibro di Ryan Gosling e Russell Crowe, decisamente
portati per la comicità, in quest'ultimo Play Dirty la messa in scena è pressochè approssimativa. Che
sia per un Mark Wahlberg, ormai riciclato dalla qualunque, che non si espone mai troppo limitando
il carattere molto interessante di Parker, oppure la ripetitività delle scene, tanto che l'intera parte
centrale del film è un grande momento di stallo dove sembra non procedere, oppure per l'azzardo di
riprendere l'attenzione del pubblico con un plot-twist finale dall'esecuzione troppo precaria. Tratto
dalla serie di libri Parker di Richard Stark, composta da ben 28 libri, forse l'errore più grande è
stato commesso nell'elaborazione dell'idea: Black non si concentra su un libro in particolare ma
cerca di rappresentare l'atmosfera generale che ruota attorno a questo personaggio. Per questo
motivo sono convinto che il film non funzioni nel suo intero potenziale, ma è invece una grande
accozzaglia di riferimenti che di veramente ispirato alla serie letteraria ha ben poco. Il film inizia
con il botto illustrandoci le grandi capacità fisiche e mentali del nostro Parker, introducendo anche
elementi comici che definiscono la linea di pensiero del mondo narrativo in cui veniamo catapultati.
Dopo il lavoro introduttivo, la sua collega Zen (Rosa Salazar) decide di fare fuori tutta la squadra
intascandosi qualche centinaio di migliaia di dollari. Non tutti ovviamente, perchè Parker
sopravvive miracolosamente e da questo momento cercherà vendetta con l'aiuto del suo amico
Grofield (LaKeith Stanfield) e mettendo su una squadra completamente nuova, con facce
conosciute nella cultura pop come Keegan-Michael Key e altri cameos. Ma non prima di aiutare la
stessa Zen a distruggere The Outfit, un'organizzazione con cui presumibilmente Parker lavorava
tempo prima, intenzionata a rubare un artefatto affondato nel quindicesimo secolo al largo delle
coste messicane. Già qui un po' di confusione si crea, e si nota durante la visione: troppi nomi da
ricordare, troppe cose che succedono una dopo l'altra. Il film si porta avanti sempre con la stessa
struttura: inseguimento, riunione per capire come procedere, inseguimento, riunione per spiegare il
piano, inseguimento, e così via. Insiste su se stesso e risulta solo un agglomerato di sequenze action
che cercano di tenere alta l'attenzione a dosi di dopamina. In alcuni punti la tensione può anche
essere credibile, ma dopo un'ora e mezza della stessa cosa, un po' ti stufi. Ed è un peccato perchè
alcuni personaggi e alcune scene sono veramente divertenti, vedi Grofield per certi versi, ma
sopratutto Stan (Chai Hansen), lui è un buon personaggio e l'ho pensato fin da subito, sono quasi
più carismatici del protagonista. Ma per il resto questo film non offre nulla di più che possa darti un
qualsiasi film d'azione sul catalogo di Netflix. Play Dirty può anche piacere se non sai cosa
guardare stasera e hai voglia di qualcosa di leggero, ma sapendo che c'è la mano di Shane Black è
veramente una delusione. Sembra quasi che non abbia avuto occasione di far spiccare le sue
capacità, ma semplicemente perchè ha scelto un approccio sbagliato alle storie di Parker. Un
enorme problema è anche Mark Wahlberg, non ha quel fascino ironico necessario per creare intesa
tra i personaggi che in questo caso è fondamentale: "sì, porta avanti la baracca, ma fammi vedere gli
altri." Nonostante battute e azione continue, il film nella sua completezza risulta piatto e il fattore
intrattenimento lo si può tranquillamente dimenticare e nonostante la lunghezza non di certo esigua,
alcuni pezzi sembrano mancare. C'erano delle enormi possibilità per far diventare questo Play Dirty
un degno rivale di The Nice Guys, ma una scelta scorretta di attori e una sceneggiatura molto
trascurata, fa di altri film ispirati alla serie di Parker (Payback con Mel Gibson o Parker con Jason
Statham) quasi degni di qualche premio, mentre a Play Dirty tocca la sorte del dimenticatoio.

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