Espandi menu
cerca
Gli orrori del castello di Norimberga

Regia di Mario Bava vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 166
  • Post 16
  • Recensioni 10902
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Gli orrori del castello di Norimberga

di mm40
4 stelle

L'unica sicurezza che si ha prima di vedere un film di (Mario) Bava è che di sicuro non ci si annoierà. Il regista ha lavorato una ventina d'anni soltanto, ad altissimi ritmi e bassissimi budget, quasi sempre realizzando però prodotti quantomeno dignitosi. Quella de Gli orrori del castello di Norimberga è senz'altro una delle produzioni più dispendiose che Bava ebbe la fortuna di incontrare, ma siamo comunque ancora lontani dal cinema 'di serie A' e si vede che c'è molto da arrangiarsi. In questa capacità, Bava è stato forse il migliore di sempre: qui, per esempio, confeziona un thriller (abbastanza sanguinolento, ma quasi per nulla horror, come insomma piaceva al regista) in cui gli interpreti funzionano tutti perfettamente nonostante la scrittura non eccelsa dei personaggi (soggetto di Vincent Fotre, sceneggiatura di William A. Bairn) e in cui la tensione rimane sempre a buoni livelli anche se di 'scene madri' non se ne possono contare molte. Tirando le somme: una storia scritta così così, una produzione discreta, un cast buono/ottimo (le parti centrali sono affidate ai poco noti Antonio Cantafora ed Elke Sommer, ma in ruoli laterali incontriamo nientemeno che Joseph Cotten e Massimo Girotti) che funziona egregiamente, una regia strepitosa accompagnata da una fotografia altrettanto eccellente (non accreditato alcun direttore della fotografia nei titoli, è probabilmente sottinteso che se ne sia occupato sempre Bava). Se da una parte è naturale rimanere piacevolmente sorpresi - anche conoscendola bene - dalla sicura padronanza del mestiere da parte di Bava, dall'altra viene da rammaricarsi al pensiero che il regista non abbia mai avuto una 'grande occasione'. Musiche di Stelvio Cipriani, non eccelse. 5/10.

Sulla trama

Il giovane Peter va a curiosare nell'antico maniero in cui, secoli prima, visse un suo temibile avo: il Barone, personaggio spettrale che - si racconta - torturò e massacrò molti innocenti. Morto di una morte atroce, il Barone può però essere riportato in vita pronunciando una formula magica: Peter, per scherzo, ci prova: non sa ancora cosa lo attende.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati