Regia di Nick Rowland vedi scheda film
Non fa neppure in tempo a uscire di galera che Nate (Egerton, muscoli inversamente proporzionali al talento attoriale) si ritrova braccato dagli stessi brutti ceffi per i quali aveva "lavorato" in passato. Per lui si prepara una fuga insieme alla figlia (Heger), una ragazzina di dieci anni che, in sostanza, non ha mai conosciuto. Per la coppia in fuga l'unica via di scampo potrebbe essere quella proposta dal solo poliziotto con una coscienza (Yang), deciso a usare Nate come esca per prendere un boss della mala (in realtà un suo collega) con le mani nel sacco.
Lo sconosciuto Nick Rowland dirige il solito z-movie da piattaforma (l'etichetta di turno è Amazon Prime), cinema fascistoide infarcito di tutta la retorica più pelosa sui valori della famiglia. Qualche critico che ha alzato inopinatamente il dosaggio di peyote ha paragonato questa porcata a Paper Moon, il capolavoro di Bogdanovich; tanto valeva allora portare il delirio allo zenit e magari accostarlo anche a Un mondo perfetto. Qui davvero non c'è nulla da salvare: i buchi di sceneggiatura sono voragini, la scrittura è svogliata e monocorde, piena di siparietti coccolosi tra padre e figlia che fanno venire il diabete, con parentesi ultraviolente (vedi l'eviscerazione per recuperare ovuli di droga) spacciate per profondità morale, e l'attore migliore del mazzo è il cane che sta a guardia della banda criminale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta