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Gothika

Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gothika

di axe
6 stelle

Miranda e' una psichiatra impiegata all'interno di un carcere per donne con problemi mentali, sposata con il direttore dello stesso, un uomo molto piu' anziano di lei. La dottoressa e' abituata ad ascoltare i racconti, spesso deliranti, delle pazienti, le quali sono trattate con rispetto, ma, contemporaneamente, con il professionale distacco che divide medico e malato. Nel periodo in cui e' alle prese con Chloe, assassina, ha un incontro con una presenza sovrannaturale. Subito dopo perde i sensi e si risveglia all'interno della prigione-ospedale; in una cella, accusata di aver ucciso il marito. La donna dovra' cosi' dover scoprire tanto cosa realmente e' successo, quanto la verita' circa la misteriosa presenza, un'eterea ragazza bionda. Sin da subito, pero' incontra una grande difficolta'. Trovandosi infatti dall'altra "parte della barricata", le sue parole non godono di alcuna considerazione, neppure tra coloro che, fino al giorno prima, erano colleghi e amici. Un discreto thriller/horror, viziato da una trama leggermente forzata e da una conclusione ampiamente prevedibile. Alcuni elementi funzionali alla prosecuzione del racconto sono assolutamente improbabili, primo di tutti l'internamento della protagonista all'interno dello stesso istituto dove essa ha lavorato fino al giorno prima. Il regista inserisce nel racconto molti elementi; follia, presenze ultraterrene in cerca di giustizia, efferati serial-killer animati da delirio di onnipotenza. L'"impasto" tuttavia non e' sgradevole; l'atmosfera cupa ed inquieta del carcere, composta da colori freddi e scuri, e silenzi rotti da urla improvvise contribuisce a tenere alta la tensione. La conclusione, come gia' scritto, e' prevedibilissima, e anch'essa guastata da un paio di dettagli poco plausibili. Un elemento, in particolare, conferisce valore al film. La scelta di mostrare come si sta dall'"altra parte". La dottoressa, abituata a trattare le persone giudicate insane di mente con il distacco imposto dalla professione, si trova ad essere lei "oggetto" delle attenzioni dei colleghi. Qualunque tentativo di spiegare la propria versione degli eventi, e da li' avviare una ricerca della verita', fallisce di fronte al muro di incomunicabilita' che una frettolosa valutazione delle sue condizioni ha eretto. Addirittura, le e' consigliato di non opporsi a tale giudizio, per evitare eventuali responsabilita' legate alla sua capacita' di intendere e di volere. La comprensione della condizione dell'altro aiuta la protagonista non solo nella sua ricerca, ma anche nella crescita morale. Ne e' simbolo il maturare del suo rapporto con Chloe, alla quale finisce per chiedere scusa per averla trattata, di fatto, come un oggetto di studio. Brava l'attrice che interpreta la protagonista. Dolce e razionale nel suo ruolo di dottoressa, inquieta e insicura nel momento in cui e' giudicata folle, ma quasi sempre in grado di conservare il controllo su di se'. Discreto film, non originale e poco plausibile, ma avvincente e arricchito con un interessante approfondimento sui temi della comunicazione e della comprensione.

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