Regia di Gözde Kural vedi scheda film
Cinema Jazireh (2025): locandina
TFF 43: CONCORSO LUNGOMETRAGGI In Afghanistan, sotto il regime talebano, la mite ed esile Leyla, a cui è stata sterminata di recente la famiglia, sopravvive nella illusione di ritrovare ancora in vita almeno il figlioletto Omid (in afghano traducibile con speranza), apparentemente scappato durante il massacro.
Ma in quei posti una donna, seppur completamente coperta da un burqa, non può circolare senza un uomo, e presto la poveretta diviene oggetto di angherie e crudeltà fini a loro stesse, per opera di soldati armati che vagano in jeep tra deserti e città.
Cinema Jazireh (2025): scena
Cinema Jazireh (2025): scena
Disperata, ma protesa a non arrendersi, la donna si vede costretta a rasarsi i capelli, e con quelli ad appicicarsi addosso una barba posticcio ma sufficientemente credibile, in modo da apparire con le sembianze da uomo.
Nel suo viaggio, con quelle nuove sembianze, qualcuno la aiuta for e dole indizi apparentemente preziosi.
Nel frattempo un orfano dai capelli castano chiari vive con un gruppo di teatranti travestiti che organizzano spettacoli a sfondo erotico per uomini soli.
L'illusione che possa essere il figlio di Leyla rimane per diverso tempo una speranza anche nello spettatore, finché l'incontro fortuito tra i due sancisce una scelta di vita che potrebbe fornire ad entrambi una svolta finalmente ed almeno in parte positiva.
Cinema Jazireh (2025): scena
Dal regista turco Gozde Kural, qui al suo secondo lungometraggio dopo Dust del 2015, pure lui diretto ed ambientato in Afghanistan, si fa portavoce, con questo suo sensibile ed accorato, disperato Cinema Jazireh, di tematiche fondamentali, impellenti, come la violenza ed i soprusi su donne e minori, è, più in generale, sulla tirannia del fanatico regime dei talebani, banditi squadristi senza morale che non sia dettata da fanatismi senza possibilità di raziocinio e misericordia.
Tematiche che il film tratta in modo diretto, con coraggio e senza mezzi termini, denunciando violenze e persecuzioni intollerabili.
Cinema Jazireh (2025): scena
Efficacemente diretto e percorso dal passo e viso dolente della sofferta protagonista, plausibile e ben scelta, col voto di un Gesù Cristo dai tratti femmine ma non meno sofferente e sconcertato dalla violenza gratuita patita, il film di Kural possiede molte carte per convincere la giuria a sceglierlo come miglior film tra la categoria del Concorso.
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