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Non ti muovere

Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non ti muovere

di zombi
8 stelle

senza dubbio per quanto mi riguarda il film che più mi ha colpito dopo la battaglia sui campi del pelennor e dopo che la compagnia si è separata per sempre. quel canchero di castellitto è un signore personaggio. uno con idee chiare, al quale si perdona volentieri di esagerare a volte. a me ha ricordato pasolini e le sue borgate sporche e misere, quando ritroviamo questo medico sperduto in questo limbo tra campagna e città. macchina rotta. entra in un bar e lì ho il primo sconvolgente incontro con Italia. tra me e me continuo a ripeterlo che la penelope cruz quando torna a casina in europa, torna ad essere l'attrice che ho conosciuto. fin'ora non mi aveva mai fatto capire di cosa fosse capace. un pò la sensazione che mi ha comunicato ralph fiennes in spider. si è disintegrata, annullata per ricrearsi e trasformarsi nella sua, mia, nostra Italia, un personaggio che come dice giustamente la recensione di filmtv, le rimarrà splendidamente nel dna. fossi in lei innalzerei degli altari alla mazzantini e a castellitto e periodicamente offrirei loro doni della natura per ringraziarli dell'opportunità che le hanno concesso.
penelope non è più la cruz che flirteggiava col tom cruise, penelope è "e per la prima volta sullo schermo" penelope cruz. uno dei personaggi più belli e violentemente penetranti che il cinema italiano(quello che ho visto io naturalmente) ha potuto offrire. un film che mi verrebbe da dire, solo un carattere come quello dell'attore-regista castellitto poteva portare sullo schermo. attore come se ne costruivano una volta. buon commediante che al pari di un gassman sapeva destreggiarsi magnificamente tra il comico e il drammatico, quando non nel tragico. castellitto reagisce all'incontro con italia come più tardi ho sentito che era la reazione giusta. castellitto la chiamava il rospo in minigonna, un personaggio che di certo non avrebbe sfigurato in accattone di pasolini o la commare secca di bertolucci. al limite della farsa, ridicolo nella sua goffa andatura da pinguino che l'ha preso nel culo, con quel sorriso sgraziato, i dentoni marroni, i capelli mescati dal meccanico e gli abiti pescati nella spazzatura. timoteo, personaggio uggioso, sposato con una bella freddina professionista, incontra quell'esemplare di donna e se la scopa. la violenta nel tugurio in cui vive. un sesso grezzo, che fa male e urtica, ma che eccita, non so quanti nel cinema si sono sentiti eccitati dal primo incontro. castellitto, la tocca senza tante finezze. la vuole sentire con tutta la mano, col proprio corpo, con l'inguine, col cazzo. si scusa per la violenza alla quale l'ha costretta. non è facile definire i sentimenti. senza dubbio il matrimonio con la gerini è lì lì per sfaldarsi. ci vorrebbe un figlio. è uso e costume utilizzare l'arma del figlio per provare a vedere se le cose prendono una piega migliore. ma lei non vuole, non si sente materna. Italia mi fa sentire più padre o madre che amante. e castellitto pure lui si è sentito un pò così. il suo sentimento si è definito in una cosa profonda che tocca il cuore e riempie la mente. ma Italia è l'amante e rimarrà sempre tale e alla fine come in teorema di pasolini, dove la betti dopo la violenza subita muore e sale al cielo come una santa, anche la sotto-proletaria Italia concede una sorta di miracolo. almeno castellitto così pensa.
HO ABORTITO!!! le urla. e castellitto può tornare dalla moglie incinta. Italia lo ha rispedito indietro, forse Italia le ha dato un alibi.
MAMMA TORNA urla al cane con le braccia allargate e le dita spalancate , MAMMA TORNA!!!! e poi se ne va mandandolo affanculo. ma i cani essendo bestie hanno il dono di sentire il tempo che cambia, le catastrofi, vuoi che non abbia sentito il tragico destino che lo avrebbe per sempre separato dalla sua padrona? una lapide, un nome di battesimo. cosa ha visto che è riuscito a vedere anche timoteo prima di morire?...
questo film è un miracolo! e che bello rivedere anche angela finocchiaro, troppo poco utilizzata. un plauso al progetto intero.

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