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Che ne sarà di noi

Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film

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Utente rimosso (Bright Parker)

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La recensione su Che ne sarà di noi

di Utente rimosso (Bright Parker)
4 stelle

Nel 1992, Gabriele Salvatores si aggiudicò il premio Oscar per il miglior film straniero grazie al suo 'Mediterraneo', un'opera dedicata, come cita testualmente l'incipìt, a 'tutti coloro che fuggono'.
Dodici anni dopo, nel 2004, Giovanni Veronesi cerca di riportare sul grande schermo la stessa atmosfera della cosiddetta 'fuga' in un contesto drasticamente diverso, che vede protagonisti tre giovani maturandi: Matteo (Silvio Muccino), Manuel (Elio Germano) e Paolo (Giuseppe Sanfelice) che, dopo aver terminato gli esami di maturità (seppur ancora all'oscuro dell'esito), decidono di partire per l'isola di Santorini (Grecia) in cerca di nuove esperienze ed avventure; in realtà, Matteo (Muccino) ha scelto come meta Santorini per 'inseguire' la sua fidanzata Carmen (Violante Placido), ad insaputa dei suoi due compagni.
Durante la loro permanenza sull'isola, la vita dei tre ragazzi subirà dei radicali cambiamenti, sia positivi che negativi, che consentiranno loro di crescere, maturare ed affrontare la vita futura. L'intento di Veronesi di raccontare una storia mirata ad un pubblico sia adulto che adolescenziale è chiaro fin dall'inizio e le buone intenzioni del regista si intravedono senza difficoltà. Quasi tutti gli interpreti hanno la faccia giusta, quella faccia tipica dell'adolescente che insegue i propri ideali e cerca qualcosa al di fuori della propria esistenza apatica e priva di forti convinzioni.
Il “cruccio” del film di Veronesi sta proprio qui; “Che ne sarà di noi” è un film sicuramente ambizioso ma che, purtroppo, non riesce a gestire tutte le premesse/promesse stabilite in partenza poiché, anche se privo di alcuni dei più riluttanti canoni che hanno, finora, caratterizzato i “teen-movie” nostrani, risulta comunque un melanconico, e a tratti patetico approccio a quel (lungo) filone cinematografico che spopola in Italia ormai da anni (a sostegno di questa tesi, è da sottolineare la presenza di Katy Louise Saunders, la Babi di “Tre metri sopra il cielo”).
Veronesi, dunque, fallisce e perde una grande occasione di discostarsi da tutti i parametri largamente al di sotto del “guardabile” con cui la nostra “arte cinematografica” viene a comporsi. “Che ne sarà di noi” non è un prodotto che, detto “in soldoni”, si fa fatica a guardare, dato che alcuni spunti degni di nota si possono trovare, ai quali, però, si accosta quello stile ancora troppo “infantile” e buonista che vuole (?) solo sembrare disilluso e disincantato; lo confermano sequenze come il pestaggio di Manuel (Germano) e il taglio di capelli di Paolo (Sanfelice).
Così come la regia, anche la recitazione si mantiene su livelli piuttosto scarsi, su tutti, quella di Muccino e Sanfelice, mentre, per quanto riguarda Germano, oggi considerato il “De Niro italiano”, non necessitano particolari osservazioni, e lo stesso per la Placido.
Come detto, questo film poteva davvero aspirare ad essere quantomeno “diverso” rispetto alle storie asciutte e sfilacciate che ci vengono propinate ordinariamente, ma la sola conclusione a cui ci troviamo di fronte non è altro che l’impressione, se non la certezza di aver assistito all’ennesima opera incompiuta e clamorosamente “sbagliata”.

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