Espandi menu
cerca
Jeepers Creepers 2. Il canto del diavolo

Regia di Victor Salva vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Maciknight

Maciknight

Iscritto dal 29 ottobre 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 16
  • Post 1
  • Recensioni 688
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Jeepers Creepers 2. Il canto del diavolo

di Maciknight
7 stelle

E’ raro che un film horror, per dipiù un sequel, riesca a coinvolgermi, questo c’è riuscito. Ricco di ingredienti ed inventiva, con alcune trovate geniali e scene magistrali, un discreto talento nel riuscire a creare paurose aspettative nello spettatore, complici dei bravi attori impegnati oltremisura nel recitare persone sgomente e nel panico. Apprezzabile anche l’impegno sociale, che si coglie nel tratteggio dei giovani protagonisti e nei loro dialoghi ed atteggiamenti, nei quali emerge tutto il conflitto e la contraddizione della civiltà americana, razzismo, egoismo, competizione, prevaricazione, pusillanimità, stupidità conclamata, falso gioco di squadra (nel senso che a prevalere è sempre l’individualismo), vulnerabilità psicologica, frustrazione, aggressività repressa che aspetta solo di esplodere, ecc.. Il mostro alato a scadenza programmata, nel senso che torna in vita ogni 23 anni e per 23 giorni, che è il vero protagonista del film, è un antropofago raffinato, annusa le vittime e le seleziona con scrupolo, ed è anche abbastanza ben realizzato. Evoca più una creatura aliena che non demoniaca, ovviamente è immortale, colpito ripetutamente nel corso della trama, pare rigenerarsi senza particolari problemi ed i pochi superstiti umani si salvano solo perché conclude il suo breve ciclo periodico di vita (i 23 giorni). Ovviamente si deve sorvolare su qualche lieve incongruenza e forzatura (lieve nel senso che in un film horror non possiamo pretendere un totale realismo), come la forza fisica della creatura mostruosa, che a seconda dell’episodio si manifesta in modi molto diversi, in una sequenza non riesce a estrare un giovane dallo scuola bus e nell’altra rovescia il bus e quasi si porta via in volo un furgoncino. Così come si deve sorvolare sui soliti stereotipi dei film horror, in questo caso però c’è parità dei sessi, nel senso che la stupidità (scarso spirito di sopravvivenza e reattività) dilaga sia nelle femmine che nei maschi, anzi direi più in quest’ultimi. Inoltre si deve accettare che la vasta area in cui avvengono i fatti descritti nella sceneggiatura, una delle tante contee americane, è come ovattata, sospesa in un’altra dimensione spazio temporale, dove pare non esista polizia, non ci sono pattuglie in circolazione, non circolano autovetture, non funzionano i cellulari, si è in balia degli eventi, se fori una gomma (come appunto capita di proposito nel film) sei fregato. Molto interessante e riuscita la tattica culturale degli autori di far sentire le vittime come prede, l’ultimo anello di una catena alimentare in cui l’uomo questa volta si trova al posto dei conigli e delle minilepri e quello che svolazza sulle loro teste è l’equivalente di un’aquila reale. Nel complesso è un film abbastanza riuscito, con qualche accortezza in più poteva divenire un cult.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati