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Agata e la tempesta

Regia di Silvio Soldini vedi scheda film

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La recensione su Agata e la tempesta

di speedy34
8 stelle

Che bel libro da leggere sarebbe il nuovo film di Silvio Soldini "Agata e la tempesta" dove personaggi, storie, intrecci, atmosfere ed emozioni rimandano alla profonda leggerezza e sottinteso spessore di creature e luoghi letterari di lento ma inesorabile coinvolgimento. Agata è una donna che vive immersa tra le pagine dei suoi libri che legge avidamente e vende nel suo negozio/luogo di ritrovo di smarriti lettori alla ricerca di una guida (Licia Maglietta è una libraia solare e vitale…. "Beatrice" dantesca di più colorata energia e calore umano!).Mentre la "Tempesta" che le si scatena attorno è il variopinto caleidoscopio di storie e personagi che la affiancano in questo suo imprevedibile viaggio: il fratello Gustavo che scoprirà di non avere alcuna parentela con Agata essendo stato adottato (Emilio Solfrizzi, misurato e maschera umana di dolente e realistica passione), Romeo, il fratello invece acquisito, dagli improbabli e coloratissimi abiti e grande degustatore dei piaceri della vita (Giuseppe Battiston, travolgente ed emozionante nella sua sincerità d’interprete)… e a cantare insieme a loro l’allegra, dolorosa, imprevedibile canzone della vita un un coro di personaggi vibranti e bizzarri i cui destini si intrecciano in una storia magica e d’altri tempi. Come il giovane innamorato di Agata, Nico (Claudio Santamaria, qui alla sua prova più matura e convincente), la commessa Maria Libera (il volto di Giselda Volodi,di immediata carica ed empatia), la moglie in carrozzella di Romeo, Daria (Monica Nappo, "masiniamente" fragile, dolce e volitiva)… tutti impegnati a dar vita ad un universo "fantastico" e surreale dove Silvio Soldini muove fluidamente e realisticamente una macchina da presa mai invasiva ma scorrevole inchiostro di pagine di vita possibili e vere nella loro disarmante semplicità e purezza. Con la collaborazione degli sceneggiatori Doriana Leondeff e Francesco Piccolo (che sicura garanzia per il nostro amato cinema italiano!) e d un cast tecnico tutti in egula misura "affetti" dalla sindrome della "leggerezza poetica" (dal direttore della fotografia Arnaldo Catinari ai costumi di Silvia Nebiolo, dalle scenografie di Paola Bizzarri al montaggio di Carlotta Cristiani), Silvio Soldini aggiunge un nuovo e prezioso tassello ad una filmografia ricca e sempre sorprendente (alcuni significativi titoli "L’anima serena dell’Ovest", "Pane e tulipani", "Brucio nel vento") capace di improvvisi scarti narrativi (vedasi il "tragico" destino di Romeo che ci riporta alla mente l’altrettanto sorprendente uscita di scena di Bernard Blier protagonista del film di Mario Monicelli "Speriamo che sia femmina") e di accellerazioni e sopsensioni emotive di raro equilibrio e forza che ci confermano nella sua sensibilità e sguardo la vitalità di un cinema sempre nuovo e necessario.

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