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L'amore è eterno finché dura

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'amore è eterno finché dura

di scandoniano
8 stelle

Gilberto Mercuri (Carlo Verdone) è un oculista in crisi silente con la moglie Tiziana (Laura Morante). La scintilla che fa scoppiare la rottura è la partecipazione del marito ad uno “speed-date”, ossia la ricerca di un partner in un bar entro 3 minuti di conversazione, scoperto per caso dalla moglie. La situazione va a rotoli; Gilberto viene cacciato di casa e si sistema temporaneamente presso l’abitazione del collega di lavoro Andrea (Rodolfo Corsato), condivisa con la partner Carlotta (Stefania Rocca). L’atteggiamento dei due nei confronti di Gilberto è antitetico e lo mette in confusione: Carlotta fa conoscere a Gilberto un paio di donne, ma entrambe non vanno bene. Andrea spinge, su pressioni di Tiziana, a far ricongiungere la coppia scoppiata. Carlotta è evidentemente innamorata di Gilberto, ma lui non ci fa caso. Quando Carlotta e Andrea si allontanano (ripreso con uno split screen particolarmente gustoso) la relazione tra la ragazza e Gilberto diviene realtà. Intanto Andrea, di ritorno dai Caraibi dopo un viaggio con la ragazza che il collega le ha fatto conoscere suo malgrado, incontra Tiziana, che invece è in partenza. Il finale del film è assolutamente emblematico e funziona alla grande. Da un lato Tiziana e Andrea si parlano attraverso il plexiglass mimando senza riuscire a sentirsi; Gilberto e Carlotta vivono insieme ma in due appartamenti uno di fronte all’altro: non vogliono condividere gli stessi spazi tutto il giorno perché finirebbero per reprimere gli spazi vitali che sono il vero motivo di litigio di entrambe le coppie. Il dramma dell’incomunicabilità e la crisi dell’amore eterno: queste le tematiche che Verdone affronta in uno dei film più maturi della sua carriera di autore, forse il più esemplificativo dopo la catarsi che lo ha portato alla seconda fase artistica.
L’esilaranza di alcune scene unitamente al forte impegno e alla riflessione di altre permettono al film di raggiungere pienamente lo scopo che s’era prefissato. E l’andirivieni tra due situazioni opposte (umorismo pirandelliano e pessimismo storico) è esattamente il vero quid in più della pellicola: non eccelsa sul piano tecnico ma senza dubbio particolarmente gradevole nel suo complesso.

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