La recensione su Scary Movie 3. Una risata vi seppellirà

La saga di Scary movie ha origine ad inizio 2000 con il primo film che era già la parodia di una parodia, visto che prendeva di mira Scream (1995). Il primo film non mi piacque ed il secondo ancora peggio, ma avendo quest'ultimo realizzato meno incassi del primo, mostrava già una saga con il fiato corto, così tolti di mezzo i creatori originari, si decise di chiamare alla regia David Zucker, padre del cinema demenziale moderno americano fatto di gag serrate e citazionismo esasperato verso altri film, che riporta in carreggiata la saga, con un terzo capitolo totalmente folle, divertente e sopra le righe abbandonando le volgarità eccessive e francamente gratuite dei due film precedenti. Come tutti gli altri film della saga, la base del film è rappresentata dagli horror in voga in quel periodo, poiché la parodia principale riguarda i film di The Ring, remake dell'omonimo film nipponico, che ad inizio anni 2000 spopolò alla grande e Signs, film su misteriosi cerchi nel grano di origine aliena. Qua è là vi sono citazioni a film come Matrix, 8 Mile e Esorcista e molti altri. 

Oltre ai riferimenti filmici, Zucker infarcisce il film di rimandi all'attualità come nella sequenza iniziale avente come protagonista Pamela Anderson ed un video hot che la riguardava, Michael Jackson pedofilo, la "santità" di Madre Teresa di Calcutta ed il prete che abusa dei bambini; fortunatamente anche se in modo iperassurdo, il regista riesce a dare una coerenza narrativa al tutto senza mai trasformare il film in una sorta di istant movie che dopo un anno è da buttare poiché invecchiato.

Riferimenti all'attualità (anche dolorosi come il prete pedofilo) e parodie dei film, si legano comunque tra loro senza dare al film l'aria di una serie di sketch televisivi, visto che Zucker riesce a conferire al film una parvenza di trama e narrazione.

Il film fa' ridere dall'inizio alla fine, con gag formidabili ed una comicità demenziale che scade poche volte nel volgare, imprigionando lo spettatore in un vortice di risate, grazie a delle sequenze una più demenziale dell'altra riuscendo alcune volte a superare anche la qualità dei film originali, come nel caso del modesto 8 Mile, dove la magnifica battaglia rap tra George e Fat Joe prende in giro una certa subcultura white-trash molto in voga nell'ambiente rapper, la troppa circolazione di armi e il razzismo bianchi e neri, il tutto messo in scena con un'irriverenza e cattiveria demenziale, che non si preoccupa di non essere conforme al politicamente corretto e né di toccare argomenti sensibili (minoranze e religione).

Nessuno sfugge all'irriverenza di Zucker, neanche il presidente degli Stati Uniti, impersonato dal grande Leslie Nielsen, chiara parodia di Bush jr., visto dal regista come un'idiota incompetente che occupa una posizione di potere senza sapere né come e né il perché, alle prese con un'emergenza nazionale come l'invasione degli alieni. Ogni valore della società americana viene preso in giro dalla follia del regista, che conferisce una forte impronta anarchica alla pellicola, dove ogni personaggio principale si comporta come meglio crede, senza dover subire lo scotto delle conseguenze delle sue folli ed improbabili azioni.

La parodia inoltre funziona, poiché la bambina di The Ring (Sadako), è proprio uguale a quella del film e la comicità più che riguardare il suo personaggio, colpisce le situazioni ed i protagonisti intorno a lei che l'affrontano.

Ovviamente qua su Filmtv il film ha una media voto insufficiente, Mereghetti gli dà 1 stella e più o meno la critica perbene borghese americana ha massacrato totalmente il film. Secondo il mio parere, c'è più cinema qui, che in altre pellicole di qualche presunto autore considerato tale.