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Fa' la cosa giusta

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su Fa' la cosa giusta

di degoffro
8 stelle

Aperto da scatenati titoli di testa in cui la debuttante e sensualissima Rosie Perez balla con ritmo travolgente e stile coinvolgente, il terzo lungometraggio di Spike Lee, presentato a Cannes, senza però portare a casa nessun premio, è un'opera che si sforza di inquadrare con lucidità e schiettezza il clima torrido e a tratti insostenibile della Brooklyn degli anni ottanta. In una giornata tanto afosa che bisogna usare gli idranti per bagnarsi e avere così un pò di refrigerio, la vita scorre tranquilla e quasi monotona come sempre, sulla Bedford-Stuyvesant di Brooklyn, zona che ha il suo punto di incontro nella pizzeria italiana gestita da Sal e dai suoi due figli Vito e Pino ed il suo riferimento in una stazione radiofonica. Le radici italo americane di Sal (un misurato ed intenso Danny Aiello) emergono in tutta la loro evidenza dal fatto che nel suo locale, ovunque, sono appesi al muro ritratti di celebri italo americani come Pacino, De Niro, Sinatra, Travolta. Il figlio maggiore Vito (il già grande John Turturro) è però stanco di lavorare in un quartiere di neri: "sono stufo di vedere negri: è come vedere ogni giorno il pianeta delle scimmie". Nonostante le pressioni del padre che gli fa presente che se la pizzeria guadagna è grazie soprattutto a quei neri che lui disprezza tanto, Vito insiste per cambiare quartiere: "dei negri non ci si può fidare: appena ti volti hai un pugnale tra le scapole!". Il clima, solo all'apparenza sereno è animato esclusivamente dalle accese discussioni tra i due fratelli e il ragazzo di colore (lo stesso Spike Lee) che aiuta Sal nel consegnare le pizze a domicilio. Poi, improvvisa ed imprevedibile, per un incidente senza la minima importanza, esplode la violenza più assurda e atroce, la tensione fino ad allora tenuta sopita e concentrata solo in qualche banale battibecco, si scatena in tutta la sua forza devastante e sconvolgente, portando il quartiere sull'orlo dell'abisso e distruggendo completamente la pizzeria di Sal. Con una struttura narrativa articolata e variegata, una costruzione drammaturgica sapiente e compatta, una regia solida e avvincente, Lee realizza "un'acuta analisi sociologica del calderone etnico nordamericano, un lucido discorso antirazzista che non indulge alla demagogia né ai buoni sentimenti" (Morandini). Basta un incidente, all'apparenza innocuo, per rivelare la vera natura di una convivenza tra razze diverse, spesso forzata, difficoltosa, nervosa, sul filo del rasoio, perennemente esplosiva. Il film di Lee, come anche il successivo e forse ancora più potente "Summer of Sam" è la cronaca di un odio quotidiano che serpeggia diffuso, rabbioso ed irrequieto per le strade, a volte tenuto sotto controllo, molto più spesso talmente insito nella popolazione da generare una catena di violenze inaudite e assurde, comunque mai giustificabili. Costruita su una colonna sonora a tutto rap (firmata dal padre di Spike, Bill Lee) di forte suggestione e di sano coinvolgimento, un'opera per nulla didascalica o accademica, vissuta e energica, con vivaci ed intelligenti tocchi di ironia, indispensabili per alleggerire una tensione che si fa sempre più insostenibile (vedi le disavventure amorose del personaggio di Spike con Rosie Perez) capace di trasmettere vero amore per i personaggi e una conoscenza per nulla approssimativa o superficiale di un mondo nel quale il regista è cresciuto e di cui conosce gli aspetti anche più reconditi. Lee non propone soluzioni: il suo film si conclude con le testimonianze di due dei maggiori esponenti di colore nella lotta per la parificazione dei diritti degli afroamericani Malcolm X (a cui Spike ha anche dedicato un film) e Martin Luther King, a conferma del fatto che per risolvere davvero questo groviglio complesso, inestricabile, conflittuale e acceso di rapporti tra razze così lontane per cultura, stile di vita, idee, religioni, eppure così vicine, la strada è ancora lunga e non rimane che fare ognuno la cosa giusta. Il problema, a volte, è però capire quale sia davvero la cosa giusta!!!
Voto: 7

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