Regia di Jean Genet vedi scheda film
Mi è poco chiaro quale sarebbe, o quale avrebbe voluto essere, il significato più profondo di questo “Un Chant d'Amour”. Una serie di reclusi in isolamento che si smanettano mentre una guardia vouyerista spia da dietro le porte. E allora a me viene da chiedermi: si voleva qui realizzare una denuncia -seria e sacrosanta- delle conseguenze di una forzata solitudine o si voleva semplicemente -sotto il segno- 'cinema sperimentale' scandalizzare? Sfortunatamente opino che la seconda sia la risposta corretta. Belle le musiche.
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