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Io, Caligola

Regia di Tinto Brass vedi scheda film

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La recensione su Io, Caligola

di steno79
3 stelle

Difficile recensire un film del genere. Ho visto prima la copia italiana tagliata, che avevo in una versione distibuita da "I classici proibiti" dell'Espresso e dura quasi due ore, poi mi sono arrischiato a vedere quella integrale di 156 minuti disponibile anche su YouTube. Quale giudicare delle due? Premesso che sono sempre stato contro le varie forme di censura e a favore della libertà di espressione artistica dei registi che sceglievano argomenti controversi anche in materia sessuale, stavolta devo ammettere che la copia tagliata, pur nella sua mediocrità, è più tollerabile di quella integrale che invece è un vero supplizio, davvero difficile da sopportare fino alla fine a causa delle tante scene pornografiche prive di qualunque sensualità, di ripetute scene di supplizi, violenze e torture che risultano ripetitivi e stomachevoli. La colpa del fallimento di chi è? Questo film non ha un regista, visto che Tinto Brass è accreditato solo come autore delle riprese, quindi suppongo che il responsabile sia il produttore Bob Guccione che allontanò Brass, girò le scene porno e si occupò del montaggio finale. Ci sarebbero alcuni elementi positivi, come le scenografie e i costumi di Danilo Donati che fanno il verso a quelli del Satyricon di Fellini e sono molto suggestivi, ma purtroppo finiscono per essere ininfluenti rispetto all'ammasso di dettagli sordidi e scene ridicole e di cattivo gusto sparse in tutta la pellicola. Cosa dire degli elementi di necrofilia (Caligola fa l'amore col cadavere della sorella Drusilla appena morta sotto i suoi occhi), delle castrazioni, del pissing o "pioggia dorata" che dir si voglia e di tutto un armamentario di perversioni inserite senza nessuna giustificazione narrativa, solo per titillare i bassi istinti dello spettatore? E cosa dire di un cast stratosferico coinvolto, forse senza rendersene conto, in questa spazzatura: Malcolm McDowell vorrebbe quasi replicare certe espressioni di Alex il Drugo ma deve arrendersi di fronte al gusto Camp delirante a cui viene spinto da una regia inesistente; Peter O'Toole sfregiato dal trucco cerca di rendere l'anima nera di Tiberio, Helen Mirren danza lasciva e partorisce con fragore, John Gielgud si suicida nella vasca facendo nel frattempo dotti sproloqui e tutti gli altri fanno tapezzeria, comprese le Penthouse Pets. La colonna sonora passa da Prokofiev e Khachaturian dell'originale a musiche fuori luogo di Franco Rossellini nella versione italiana; la fotografia di Silvano Ippoliti è degna di migliore causa. Su Caligola meglio rivedersi film come "La tunica" o "I gladiatori"; se si vuole vedere un porno, meglio prendersi quelli veri che non questo pastrocchio pretenzioso e scombinato.

Voto 3/10

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