Regia di Mascha Schilinski vedi scheda film
Il suono di una caduta (2025): locandina
43 TFF: FUORI CONCORSO - FESTIVAL DI CANNES 78 - CONCORSO: PREMIO DELLA GIURIA
Uno stesso luogo accoglie le storie di vita, ma anche di morte, inerenti quattro ragazze, Alma, Erika, Angelika e Lenka, che hanno in comune principalmente la caratteristica di aver vissuto nella medesima casa rurale in Germania, seppur mai assieme, in quanto nate in epoche diverse, e più precisamente entro un periodo che va dalla prima guerra mondiale, sino ai giorni nostri.
Il secondo film della regista tedesca Mascha Schilinski, che segue l'esordio del 2017 con Dark Blue Girl, affronta principalmente la tematica della presa di coscienza della fragilità della vita umana sul pianeta, che deve fare i conti con la perenne vicinanza della morte che sopraggiunge a seguito di svariate motivazioni: guerre, malattie, disgrazie, suicidi.
Il suono di una caduta (2025): Lena Urzendowsky
Il suono di una caduta (2025): Lena Urzendowsky
Ne conseguono drammatiche prese di coscienza come il trauma tipicamente femminile della sopraffazione da parte del genere maschile, la violenza di genere che contraddistingue ogni epoca, la speranza che cede il posto al trauma di disgrazie che segnano I Destini di intere stirpi, dimostrando come le vite di queste donne, pur separate dal tempo, in realtà si rispecchino l'una nell'altra, nel dolente, spesso doloroso susseguirsi degli eventi. Mentre infatti il tempo avanza implacabile, il progresso trasforma vite e muta i ritmi, crea nuove opportunità, come anche problematiche e pericoli un tempo assenti, e la famiglia cambia componenti, la casa evolve, ma i torvi richiami di un passato oscuro, tetro ed implacabile, continuano a risuonare tra le spesse mura della semplice ma austera magione, come a voler scientemente mantenere una sinistra liaison che rende spesso cupe e tristi le nuove generazioni, inconsapevolmente condizionate da un passato non vissuto personalmente, ma che si traderisce con la consanguineità della famiglia.
Il suono di una caduta (2025): Hanna Heckt
Il suono di una caduta (2025): Lena Urzendowsky
È un film magnifico e spiazzante, rigoroso e fatalista quello della Schilinski, che si sofferma con particolare metodicità sui corpi segnati da amputazioni come conseguenze perenni di guerre devastanti anche nello spirito, o pregiudicati dalle conseguenze di malattie un tempo non curabili. Un'opera rigorosa girata e fotografata mirabilmente, e per questo opportunamente segnalata dalla Giuria del Festival di Cannes 2025 con una apposita, assai meritata, quasi doverosa menzione.
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