Regia di Gary Fleder vedi scheda film
Discreto legal thriller tratto dall'ennesimo romanzo dell'immarcescibile John Grisham: Gary Fleder è un onesto artigiano della macchina da presa e dirige con sobrietà e mestiere una (improbabilissima) vicenda giudiziaria che è anche un appassionato (e purtroppo parecchio ingenuo) apologo contro la diffusione delle armi nella società americana. Il film è a tratti persino avvincente ed il cast davvero ricchissimo, a cominciare dai due vecchi leoni Hoffmann-Hackman, chiamati ad interpretare la più antica delle dicotomie, quella tra il bene ed il male. Dustin Hoffmann è apparentemente dimesso e sotto traccia, ma la sua scelta di recitazione quasi minimalista e mai sopra le righe è come un fiume carsico che, quando meno te l'aspetti, riaffiora in superficie con guizzi inaspettati di grande attore. Gene Hackman è probabilmente alla sua migliore prova dell'ultimo decennio, luciferino come si conviene al personaggio interpretato e quasi seduttivo nell'eleganza del male e del denaro. Molto bravi anche John Cusack e la graziosissima Rachel Weisz che, in qualche modo, rappresentano la vendetta che, giocando fuori dalle regole, darà una mano al bene a trionfare. Qualche perplessità, invece, ce l'avrei per la sceneggiatura di Brian Koppelman (come detto basata su una novella di Grisham), francamente troppo improbabile per essere verosimile e fin troppo buonista e consolatoria per non risultare ingenua. In definitiva "La giuria" è un buon legal-thriller, che piacerà parecchio agli appassionati del genere e risulterà abbastanza godibile per la maggior parte degli altri spettatori. Tre stelle, per quanto mi riguarda: se siete lettori di Grisham aggiungetecene una.
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