Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
L’inizio è anche la fine.
Eva Harrington riceve l’ambito premio per giovani ed emergenti stelle del teatro, nella cornice austera della prestigiosa Sarah Siddons Society si celebra la nascita di una nuova grande attrice, tutti i presenti la festeggiano in modo caloroso ma lo sguardo sornione di George Saunders (la sua interpretazione di Eddison De Witt gli valse uno dei sei Oscar vinti dal film) ci racconta invece un’altra storia.
Eva si protende accogliendo tra le sue braccia l’ambito premio ma l’immagine si ferma, inizia il racconto di De Witt, la cronistoria di una scalata inarrestabile, il viaggio di Eva verso il successo e la fama, sognando Hollywood.
All About Eve è un classico della cinematografia americana, insieme a Viale del tramonto (uscito lo stesso anno) forma un’accoppiata unica e strordinaria, due giganteschi trattati sull’arte della finzione, sul cinema (teatro) come mondo alieno e alienato, sull’illusione effimera del successo, trappola senza speranza per ambiziosi senza scrupoli.
A differenza del film di Wilder, che vira decisamente verso il dramma, Eva contro Eva si sviluppa seguendo i toni piu frizzanti della commedia, come in tutti i film diretti da Mankiewicz è l’impianto narrativo il vero motore della pellicola, la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, è un condensato grandioso di battute micidiali, di situazioni divertenti colorate di velenoso humor, di scene corali ricche di trovate beffardamente “cattive”.
Eva Harrington (Anne Baxter) sbuca da un vicolo con il suo impermeabile sgualcito, finalmente potrà incontrare la famosa attrice di teatro Margo Channing (Bette Davis), una diva dal carattere difficile, consapevole del suo status di star ma anche del suo inevitabile e sempre più probabile declino.
L’incontro all’apparenza casuale con Margo rappresenterà solo il primo passo di una scalata che sarà veloce e inesorabile, abilissima nel prendersi gioco di tutte le persone che gli sono vicine, la giovane “debuttante” non si fermerà davanti a niente pur di raggiungere il suo obiettivo.
Il palcoscenico di Eva è la vita, il ruolo della brava ragazza di campagna si specchia in quello della bugiarda arrampicatrice, realtà e finzione si confondono alimentando il gioco dell’ambizione, ma anche per Eva arriverà il momento della verità, l’incontro con Eddison De Witt, critico di successo e vecchio volpone dello spettacolo, l’unico in grado di guardare oltre le apparenze.
Eva contro Eva è un film dall’impronta inevitabilmente teatrale, è così che è stato pensato, costruito e sviluppato, con una sceneggiatura dai ritmi perfetti e un sfilata di attori di primissimo livello il film di Manckiewicz mantiene ancora oggi intatta tutta la sua invidiabile carica dirompente.
Di Bette Davis e della sua straordinaria interpretazione è quasi inutile parlare, il ruolo della capricciosa e isterica Margo gli arriva per caso e solo per la rinuncia (causa infortunio) di Claudette Colbert, la parte sembra scritta proprio per la difficile Bette che in seguito, con gran lungimiranza, su questo personaggio (e su tutte le sue possibili varianti) si costruirà una seconda carriera.
Girato quasi esclusivamente in interni l’opera di Mankiewicz viene esaltata dal ricco testo e dalle grandiose interpretazioni, Anne Baxter (regge tranquillamente il confronto con la Davis), George Sanders, Celeste Holm, Gary Merrill, Hugh Marlowe e Thelma Ritter, tutti assolutamente in parte, tutti protagonisti di questa commedia corrosiva, acida, irriverente.
14 Nomination (record assoluto eguagliato solo dal Titanic di Cameron) e 6 Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura, attore non protagonista, costumi e sonoro, se ancora non vi basta ci aggiungo la comparsata di una svampita Marilyn Monroe qui al suo quasi esordio.
"Fasten your seatbelts. It's going to be a bumpy night."
Voto: 9
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