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Europa '51

Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film

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La recensione su Europa '51

di ed wood
9 stelle

Complessivamente riuscito questo Rossellini post-neorealista. In realtà, lo sguardo è lo stesso, tanto sobrio quanto partecipe, della Trilogia della Guerra. Solo che questa volta, alle tematiche socio-politiche, si affiancano quelle morali ed esistenziali. Non si tratta solamente della necessità di allargare i propri orizzonti contenutistici, bensì della presa di coscienza, da parte di Rossellini, di come i due aspetti (quello sociale e quello esistenziale) siano strettamente interconnessi. Il prendersi cura di chi sta peggio, l’altruismo, l’abbandono delle convenzioni familiari e borghesi, la responsabilità e la coscienza politica (Rossellini pone Marxismo e Cristianesimo sullo stesso piano, dieci anni prima di Pasolini, in nome di un Umanesimo universale) dipendono dalle proprie scelte morali, dagli eventi che riguardano (e che sconvolgono) la propria dimensione privata. Dipendono da noi stessi. Drammaturgicamente il film tiene, anche se qualcuno potrebbe trovare eccessivamente didascalica e programmatica la graduale “conversione” della protagonista: ma Rossellini, d’altra parte, riusciva a riscattare ogni schematismo in virtù della suo purezza di stile, utilizzando piani-sequenza, ombre, carrellate, montaggio, primissimi piani in chiave anti-virtuosistica ma estremamente espressiva. Film di grande sostanza, capace di coniugare la quotidianità di ambienti e situazioni con la gravità e la profondità dei dilemmi, è anche una riflessione sulla follia (o presunta tale), sul rapporto fra privato e pubblico, sulla famiglia contesa idealmente fra rifugio e prigione. Uno dei meriti della pellicola è l’aver evitato di trasformare la protagonista in una sorta di spirito eletto, dai contorni mistici: Irene rimane, dall’inizio alla fine, una donna di straordinaria sensibilità; la differenza è che, piano piano, impara a indirizzare questo suo sentimento verso l’Altro. Non ci sono parole, infine, per descrivere la performance della miglior Ingrid Bergman di tutti i tempi: indimenticabile.

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