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Opopomoz

Regia di Enzo D'Alò vedi scheda film

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La recensione su Opopomoz

di speedy34
8 stelle

Il cast è di quelli strepitosi: Silvio Orlando, John Turturro, Vincenzo Salemme, Peppe Barra, Oreste Lionello, Fabio Volo e Tonino Accolla alle “voci”; Furio e Giacomo Scarpelli, con la collaborazione dei “conigli” Antonello Dose e Marco presta , per le “parole”; alle “note musicali” troviamo Pino Daniele e special guest Gegè Telesforo & Co mentre alla regia l’inventivo e “maniacale” Enzo D’Alò! E si fa riferimento ad un cartone animato, “Opopomoz” che più che un film d’animazione (per la sua storia attuale ed antica allo stesso tempo, per i suoi ambienti e personaggi realistici e magici insieme) sembra in realtà un film dal vero che poi qualche bimbo giocherellone si è divertito a colorare fantasiosamente. E di pennelli ne deve aver usati molti per riuscire a colorare le luci, la vitalità, l’energia profonda di una città come Napoli alla vigilia del Natale, immersa nei suoi profumi ed antiche tradizioni che ritualmente scandiscono la santa ricorrenza. Siamo a Napoli infatti nella notte del 24 dicembre: nella stessa notte in cui tutto il mondo aspetta l’arrivo di Gesù Bambino, a casa di un’allegra famiglia partenopea tutti si apprestano a festeggiare la nascita di Franceschino. Tutti tranne il piccolo Rocco che non sembra essere affatto contento della nascita del fratellino convinto che il nuovo arrivato lo priverà dei suoi genitori. E qualcun altro, all’inferno, come Sua Profondità, non è affatto felice del perpetuarsi del rito del Santo Natale e così ordisce un piano malefico: spedire sulla Terra, proprio a Napoli, tre diavoletti stolti e dispettosi (più fessi che diabolici) perché riescano a tentare qualcuno a fare un pensiero tanto malvagio che impedisca la nascita del Bambinello. E’ Rocco il prescelto: pronunciando la parola magica “Opopomoz” si ritrova dentro il presepio di casa con la “missione” di fermare il cammino di Giuseppe e Maria verso Betlemme… in cambio i tre diavoletti gli promettono che non faranno nascere il fratellino. Ma il viaggio, ricco di sorprese ed incontri ed incontri emozionanti, come ogni buona favola che si risPetti ( e che Enzo D’Alò dirige con tratto leggero e sincero condito con un pizzo di sana ed intelligente cattiveria!) approda ad un felicissimo finale (“Quanto amore porta con sé una nuova nascita… senza a nessuno rubarne!”) stordendoci gli occhi, il cuore e le menti con la forza e potenza di “sogni” animati che quando così magici ed intensi riescono facilmente a farci tornare bambini. Mentre per chi già lo è un consiglio: se fossi in voi, la notte della vigilia, mentre tutti i grandi dormono nei loro letti satolli e stremati, proverei ad avvicinarmi al presepio di casa ed a sussurrare la parola magica “Opopomoz”…. non si sa mai!

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