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Roma città libera

Regia di Marcello Pagliero vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Roma città libera

di zombi
8 stelle

film strano e inusuale, mescolanza di generi che s'intersecano in continuazione, creando un mondo e un'atmosfera a sè. i personaggi principali non hanno nomi ma sono identificati per ciò che sono, ragazza, ragazzo, ladro, uomo distinto e smemorato. credo di aver sentito dire solo un nome, quello della cantante nel tabarin, che forse è un nome d'arte, in quanto donna di malaffare come le urla dietro l'affituaria(una giovane ave ninchi). è una notte turbolenta perchè il ladro(nando bruno) entra in un appartamento in cui il nostro giovane(andrea checchi) sta per tirarsi un colpo alla tempia per colpa di una donna. il ladro lo ferma e insieme gireranno per roma tutta la notte, incontrando ogni genere di essere umano allo sbando. si incontreranno con la giovane(valentini cortese)decisa a prostituirsi per raggranellare quei soldi che non riesce a guadagnare col suo lavoro di dattilografa, ma che proprio non riesce a fare il salto. i tre sono collegati alla donna del giovane(interpretata da una strabiliante marisa merlini in uno sfavillante ruolo da dark lady)grazie a due collane di perle che il ladro insieme al giovane ruba ad un altro ladro e che il giovane mette al collo della giovane. quelle collane torneranno per tutto il film e per tutta la notte e alla fine finiranno in un tombino trascinate dalla pioggia torrenziale che sembra voler lavare via ricordi della guerra dalla capitale e tutti i nuovi e vecchi vizi che tornano(sempre che se ne fossero andati)a ripopolarla. l'esistenzialismo dei due giovani tormentati dalla propria vita che non si notano se non alla fine, afflitti dai reciproci problemi, s'ingloba con il dramma dell'uomo distinto(interpretato con la solita grande signorilità da vittorio de sica)che dopo una botta in testa non si ricorda chi è. e quindi entra in scena e nella vita dei protagonisti guardandosi nello specchio e chiedendo a chiunque di riconoscerlo. che non lo riconoscano o che non lo guardino attentamente alla fine uscirà di scena per entrare a far parte del governo di una liberata italia per tentare di farla rinascere. ma c'è posto anche per il noir, grazie appunto alla donna di malaffare che ha rovinato il giovane lasciandola sola e che si è dovuta trovare un uomo: "bell'affare di uomo", "un uomo è un uomo, tu non c'eri e io mi dovevo arrangiare". daltronde la merlini rinfaccia a checchi di essere un uomo affezionato alle bandiere, e di non essere rimasto a casa imboscato ad arricchirsi o a tentare di farlo col mercato nero. se il giovane hai dei valori e delle idee da difendere, la giovane ha una notte per decidere se cominciare a prostituirsi oppure no. il ladro da par suo, si apparta a cercare e trovare un suo angolo di paradiso con la droga e l'uomo distinto sa solo che ha un appuntamento e deve fare un discorso(e riuscirà a farlo, accompagnandosi al piano, nel tabarin, parlando di botanica con una tragicità nello sguardo che commuove). proprio un bel film che andrebbe recuperato e restaurato e sostenuto come patrimonio della nostra cinematografia. ottimi gli attori, tutti.

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