Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
La vita va così (2025): locandina
AL CINEMA
Efisio Mulas... per lui la vita è rientrare a casa ogni sera, preceduto da quattro mucche ed altrettante capre.
La storia di una storica resilienza che non si compra nemmeno con cifre astronomiche, ha reso eroica la figura del pastore che si oppose alla vendita della sua casa e del suo terreno adiacente alla meravigliosa spiaggia nel sud di una Sardegna che riesce a resistere al contaminanti urbano.
Una storia vera, che pare perfetta per farci un film, e che Riccardo Milani ha utilizzato per la sua ultima fatica cinematografica.
La vita va così (2025): Ignazio Giuseppe Loi, Virginia Raffaele
La vita va così (2025): Virginia Raffaele, Geppi Cucciari
Forte di un cast azzeccato di interpreti simpatici e motivati, il film ha tutte le carte in regola per funzionare.
Però ciò non accade già dai primi momenti, quando la storia si imbrigliare entro una retorica dolciastra che provoca presto senso di stucchevolezza e sin disagio.
Dire male di questo film è un po' come sparare sulla Croce Rossa, ma è altresì vero che certe scenette con personaggi di contorno macchiettistici e un cattivo come Diego Abatantuono che si scioglie con lo scorrere degli eventi, diventa presto uno spettacolo indigesto. La vita va così si trascina fino all'epilogo buonista celebrando il trionfo della retorica strappacore inaccettabile, indigeribile, sfacciata e senza ritegno.
Si esce dalla sala con le suole appiccicate al pavimento, divincolandosi tra scorie di caramello appese ai muri della sala a fine proiezione.
La vita va così (2025): Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Geppi Cucciari, Aldo Baglio, Ignazio Giuseppe Loi
La vita va così (2025): Virginia Raffaele
Riccardo Milani non è nuovo a queste fastidiose costruzioni strappa applausi disposte a scendere a parti con qualsiasi buonismo, pur di conquistarsi il favore della sala.
Non era stato diverso lo scorso anno con l'edulcorato Un mondo a parte, che suscitava le stesse fastidiose impressioni, qui acuite e insistito con ancor più determinazione, svilendo la bravura e la simpatia di interpreti noti ed altrove apprezzati come Virginia Raffaele, Aldo Baglio e Geppi Cucciari, qui in parti da vittime orgogliose, cattivi pentiti o primi della classe.
Il balletto finale con bella prestazione di armonica a bocca non risolve mto le pecche imperdonabile di questa impostazione di fare film al servizio della facile compiacenza.
E dire che lo stesso Milani si era fatto notare quasi trent'anni orsono con piccoli bei lavori come Il posto del cuore e Auguri professore, gioielli preziosi rispetto a questi lavori ruffiani costruiti a tavolino per piacere a tutti i costi.
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