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Benny's Video

Regia di Michael Haneke vedi scheda film

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La recensione su Benny's Video

di bradipo68
8 stelle

Secondo film per il cinema di Haneke e secondo saggio sulla violenza e sull'ipocrisia medioborghese cristallizzata nel suo conformismo a cui non si può rinunciare.Comincia come una specie di snuff movie mostrando   l'uccisione di un maiale con una pistola a proiettile captivo(quasi una citazione apocrifa di un corto di Franju girato in un mattatoio,dal vero),prosegue con la certificazione della mania del Benny del titolo(sarà un caso che è lo stesso Arno Frisch,qui adolescente, che  sarà uno dei due psicopatici in guanti bianchi di Funny Games?) che con la sua telecamerina osserva tutto spiando anche i vicini,vede video trash sulla sua tv e ha una stanza occupata in massima parte da videocassette ,culmina con un pianosequenza di oltre due minuti in cui Benny uccide con la pistola a proiettile captivo di cui sopra una ragazza rimorchiata fuori della videoteca in cui si serve per noleggiare le sue trashate.Poi la confessione,l'attimo di smarrimento dei suoi genitori che però cercano di non rovinargli il futuro e il finale di diabolica cattiveria.Rispetto al suo esordio(Der Siebente Kontinent) aumentano i bersagli nel mirino ma permane la distanza che pone il cineasta austriaco tra se e la materia narrativa.L'effetto è volutamente straniante perchè più neutro è il modo di raccontare,più si empatizza quello che avviene.La cinepresa di  Haneke si limita a documentare fatti,lasciando quasi tutto l'orrore fuoricampo,facendo immaginare più che mostrando chiaramente.Ma la brutalità dell'effetto sullo spettatore è praticamente la stessa anche perchè fatalmente si viene imprigionati in un delirio voyeuistico,lì fermi davanti al proprio schermo,guardando lo schermo nella stanza di Benny che mostra quello che la telecamera del ragazzo sta filmando.Benny vive nel proprio mondo distorto,solo nella sua stanza con la sua telecamera che media la realtà per lui.Per lui la realtà che lo circonda è sempre in differita registrata su una videocassetta.Riguardo all'omicidio della ragazza mi è venuto il dubbio che per Benny quello che doveva essere un gioco,uno scherzo  si era tramutato non volendo in una tragedia(all'inizio è lui che porge la pistola alla ragazza dandole della vigliacca perchè non spara) in cui ogni tentativo di porvi rimedio era peggio dell'errore precedente causa panico(credo che dopo il  primo colpo,sorpreso,la volesse aiutare ma poi impaurito dalle sue grida abbia scelto di zittirla nel modo più rapido possibile).Anche il suo atteggiamento da ragazzino arrogante ,come uno che ha fatto una cosa che potevano fare solo i grandi,rinforza il mio dubbio.Uno pensa:è questo l'orrore che ci vuole comunicare Haneke?La risposta è:assolutamente no.Il vero orrore deve ancora arrivare ed è racchiuso tutto nella apparente (non) reazione dei genitori.L'ipocrisia borghese non viene sgretolata nemmeno da un atto tanto violento:bisogna comunque preservare la facciata e il futuro di Benny.Il tutto deciso  così su due piedi dopo un breve conciliabolo.

"Perchè lo hai fatto?" domanda il padre
"Che cosa?" risponde Benny come se non capisse di che cosa stesse parlando.

Benny uber alles:domina il suo branco è lui il maschio alfa.I suoi genitori sono il paradigma della debolezza della società in cui vivono.Benny è al di sopra:si erge quasi a divinità arrogandosi il diritto di vita o di morte.O meglio la morte per lui non ha significato e l'atto dell'uccisione proprio perchè il concetto di morte è svuotato di qualsiasi valore appare anche esso senza significato.Un pò come succedeva al Michel Piccoli di Dillinger è morto anche se nel film di Ferreri si partiva da altri presupposti.Haneke continua ad utilizzare  uno stile che risulterà ostico per molti,dilata i tempi senza per questo farsi prendere dall'urgenza di moltiplicare gli avvenimenti.Documenta la realtà e come un anatomopatologo nella sua stanza con piastrelle bianche ne certifica le cause di decadimento e di trapasso.Spesso nella sua inquadratura tutto è fermo,come ibernato:non un fotogramma ma una natura morta senza colori.

Su Michael Haneke

sempre antivirtuosistica

Su Ulrich Muehe

non male

Su Arno Frisch

un demone

Su Angela Winkler

brava

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