Regia di Jane Campion vedi scheda film
Al di là del ruolo inconsueto per Meg Ryan (che per una volta abbandona i panni della fidanzatina d'America ma non per raggiunti limiti di età), si tratta di una vicenda in cui l'aspetto giallo/poliziesco si fonde bene con quello sensuale/psicologico, generando una continua tensione dovuta al fatto che la protagonista, attratta anche sessualmente
dall'ispettore che indaga sulle vittime di un serial-killer, sospetta seriamente fino all'ultimo che proprio l'ispettore sia il killer, e che voglia fare di lei la prossima vittima.
Ad aumentare la tensione, l'ambientazione nei bassi di New York, pieni di pericoli e gente equivoca - dove è difficile non diffidare di chiunque e distinguere tra il buono e il cattivo, l'amico e il nemico - con il realismo crudo degli ambienti, delle situazioni; del linguaggio e delle immagini.
Insomma, film ottimo per la tensione che riesce a creare. Anche se la Ryan la preferisco nei suoi ruoli consueti, e anche se la città di New York ne esce, a mio avviso, facendoci una (esageratamente) pessima figura.
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