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Elf

Regia di Jon Favreau vedi scheda film

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Utente rimosso (pithecusano)

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La recensione su Elf

di Utente rimosso (pithecusano)
2 stelle

Me l'hanno fatto vedere a tradimento il 19 novembre, potenza delle metamorfosi dei palinsesti e del televisore di mia suocera, e forse questo incide sulle considerazioni globali. Stavamo discutendo sulla qualità dell'olio che ci avevano regalato, con mia suocera. E io dicevo che ero in vantaggio, perché, avendo una stufa a legna, conquella roba lì, decisamente indegna, ci avrei potuto accendere il fuoco, mentre lei, che abita in un condominio a Roma, queste comodità non le ha. Con questo spirito ci siamo visti tutto "Elf". Forse, nella stufa ci starebbe bene anche questo, cosparso dell'olio regalato a mia suocera. Perché se uno ha proprio un'idea di melassa, retorica, fritta e rifritta, attorno a quelal cosa già diper sé abbastanza retorica e avvilente che è la cosiddetta "aria di Natale", che almeno cimettesse le idiozie sue. Senza malamente copiare idee di altri che, pur nella mediocrità, son comunque riusciti a fare qualcosa di decente. Chi ha fatto "Elf" no, non poteva semplicemente attingere dall'immenso campionario di scemenze natalizie: doveva scimmiottare Whoopi Goldberg-Babba Natala, doveva scomodare Simon e Granfunkel, e poi giù tutti gli stereotipi del buonismo americano, che è peggio di quello di Veltroni. Il tutto su un canovaccio logoro, mal sceneggiato, prevedibile oltre lo sconcerto, senza alcun guizzo. DImenticando chenessuno è fesso come vuol farsi vedere del protagonista, nemmeno se sta 30 anni tra gli elfi, che pure ben si vede si distinguono in elfi ed elfe. Soprattutto nessuno potrebbe passare da una psicologia di bambino di tre anni al romanticimso che forzatamente ci si deve mettere, perché non c'è staria buona americana senza un lui e una lei che si innamorano. Nè si capisce cosa faccia redimere un padre menefreghista come quello, e ve lo dice uno che se ne intende, certo non lo sciroppo d'acero sugli spaghetti. Ultima nota: Elf, qui da noi, fino a qualche anno fa, era una marca di carburanti e lubrificanti. Forse era meglio rimanere al solo olio motore, della ELF. Almeno, ci si poteva accendere il fuoco

Sulla trama

In un orfanatrofio, la sera di Natale, mentre Babbo Natale si distrae per mangiare i biscotti, un piccolo orfano si ficca nel sacco dei giocattoli. Così il Babbo che sa tutto di tuttii bambini ma non sa di averne messouno nel sacco, se lo porta al Polo Nord. E, siccome, è troppo impegnato a portare regali ai bambini ogni anno, non prende in considerazione di portare un bambino in regalo a quelli che, presumibilmente, lo stanno cercando come pazzi,perché anche gli orfanatrofi dovrebbero avere un cuore, nei film americani. Passati 30 anni, come per Cristo, anche per ilprotagonista viene il momento di andare nel mondo. E, senza bisogno di "Chi l'ha visto", eccoti che subito sappiamo chi è il padre, che però è cattivo perché non cena con la famiglia, e non c'è cosa più cattiva che possa fare un padre. Manco a farlo apposta, il protagonista, che dio solo sa dove trova i soldi per la metropolitana, per le caramelle, per lo sciroppo d'acero, e in questo va meglio di qualunque altro povero cristo d'america che non sa neppure dove trovare i soldi per il mutuo, né come faccia senza numero di previdenza sociale a farsi assumere, arriva e si stabilisce a New York. Dove viene sfruttato come qualunque extracomunitario in nero, ma lui è contento e pensa alla famiglia. Prorpio come qualunque extracomunitario o clandestino che si voglia. Però, a Natale sono tutti buoni, e pensate un po' come potrà andare a finire, compreso con la-bella-ragazza-dapprincipio-scorbutica-e-povere che conosce al lavoro. E che dio solo sa perché non lo manda di nuovo a quel paese al primo invito. Insomma, avete presente "Natale a casa Cupiello" e "Miracolo a Milano"? Beh, non c'entrano niente

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