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La bella addormentata nel bosco

Regia di Clyde Geronimi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La bella addormentata nel bosco

di zombi
7 stelle

in un antico reame, in un medioevo fantastico e sublime, nasce una bambina. sono pressochè tutti invitati perchè è giorno di festa e tutti devono condividere la gioia. le tre dame fate, fauna, flora e serena si accingono a darle i loro doni fatati(bellezza e dono del canto)ma nel momento in cui serena le sta per dare il suo, un colpo di vento interrompe tutto. malefica la regina del male assoluto irrompe non invitata e le dona il suo di regalo, quello di giungere in salute alla soglia dell'età adulta e al compimento del suo sedicesimo anno di età, pungersi il dito con il fuso di un arcolaio e cadere in un sonno simile alla morte. la festa è pressochè rovinata, ma le tre dame-fate hanno una pensata. crescere l'infanta in un capanno sperso nel bosco senza l'ausilio di poteri, così senza essere scoperte da malefica, e poter far arrivare la giovane al sedicesimo compleanno senza pericoli. sembra tutto andare per il verso giusto. re stefano, padre dell'infanta, fa addirittura bruciare tutti gli arcolai del regno e per quasi sedici anni non la vedono. la bimba cresce e diventa una bellissima e filiforme giovane donna wasp con tutto il glamour che la contraddistingue per nascita anche vestita come una contadinella. a differenza di cenerentola, qui non abbiamo topi e amenità faunistica varia a confezionare il vestito della titolare del film, bensì tre signore di mezz'età zitelle che si ostinano per il bene della fanciulla, a non usare i loro poteri magici e quindi a causare cialtroneschi pasticci, che ovviamente verranno sistemati all'ultimo grazie alla testardaggine di serena che accorsa a tirare fuori le bacchette magiche dalla naftalina, fanno miracoli, ma si fanno pure sgamare dal corvo vedetta di malefica uscito in ricognizione. e così mentre i due regnanti litigano amorevolmente su dove, come e quando i promessi sposi dovranno spostarsi per andare a vivere, aurora la principessa incontra nel bosco un giovane che in verità è il suo promesso sposo filippo, e se ne innamora perdutamente ricambiata, dopo aver passato 15 anni della sua vita in compagnia di tre adorabili befanottole e animali e la loro progenie, senza rotolare inesorabilmente e fatalmente nella pazzia. quando finalmente tutto sembra mettersi a posto, malefica che nel frattempo ha scoperto dove è stata nascosta tutto questo la principessa, la segue e ipnotizzandola la conduce nella torre più alta del castello di famiglia e le fa pungere il dito in un arcolaio magicamente materializzatosi. il fascino del film a produzione disney di clyde geronimi, sta nel tratto affilato e spigoloso, incastrato in un passato molto molto lontano, dove il medioevo è caratterizzato si dai mattoni di pietra grezza dei palazzi e dei castelli, ma anche da fondali che mi ricordano certi quadri simbolisti. la storia strizzata in 75 minuti tipici dei classici disneyani, si fonda sul personaggio di malefica, unica nota nera in un lungometraggio altrimenti coloratissimo, a partire dalle tre fate che fanno a gara a cambiare colore al vestito di aurora a suon di bacchettate. doppiato dalla stra-mitica tina lattanzi, la perfida strega che non sta bene fino a quando non riesce a godere del dolore altrui, è purtroppo personaggio comprimario che deve soccombere per il bene dei tanto sospirati lieti-fini cari alla verde flora. tutto è bene ciò che finisce bene, ma secondo me soffre dell'abbondanza di personaggi che sostano troppo poco nella storia, che invece deve scorrere veloce veloce nei suoi 75 minuti. 

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