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Tardo autunno

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Tardo autunno

di alan smithee
8 stelle

LE STAGIONI DI YASUJIRO
Una cerimonia commemorativa per un caro amico defunto, diviene l'occasione per tre simpatici e un po' ficcanaso suoi intimi amici, di interessarsi sin troppo accoratamente della situazione della moglie vedova Akiko, e della di loro figlia Ayako, bella ragazza in età da matrimonio.
Per indurre costei a sposarsi, riluttante a lasciare la madre, bisogna prima trovare un uomo per la madre: tra i candidati, spicca il nome di Hirayama, il vedovo dei tre superstiti, che accetta di buon grado. Un serie di imprevisti ed incomprensioni finisce per creare dissidi tra i complottanti e le loro vittime, senza contare che nel gruppo si inserisce pure una amica della ragazza, Yukiko, che non aiuta a dipanare una matassa divenuta a dir poco incandescente.

Un viaggio riconciliatorio tra madre e figlia verso Kyoto, riuscirà a distendere il clima, invogliando la giovane Ayako a maritarsi anche senza indurre sua madre a sposarsi con Hirayama, per sua solenne delusione dopo essersi già illuso in gioventù.
Tutto quindi finirà piuttosto bene, con i tre arzilli ometti intenzionati a organizzarsi per svolgere professionalmente l'attività di organizzazione di eventi matrimoniali, e la malinconica vedova Akiko serenamente consapevole del futuro di solitudine a cui è destinata.
 Già il titolo internazionale, ugualmente tradotto nelle principali lingue, denota una certo collegamento "stagionale" con il celebre capolavoro di undici anni precedente, ovvero Tarda primavera.
Una familiarità confermata da una sorta di simmetrica coincidenza di storia, sovrapposta su ruoli antitetici tra loro: dall'ostilità al matrimonio di una figlia (l'attrice allora giovane e dal perenne incantevole sorriso Hara Setsuko) nei confronti del genitore vedovo (il padre), si arriva allo stesso sentimento che una figlia prova nei confronti della madre (la medesima Setsuko, nel frattempo maturata per il ruolo).

Un occasione fertile per Yasujiro Ozu per mostrare il tempo che passa attraverso le sue opere, con i suoi ribaltamenti di ruolo, le vicissitudini che portano ad una maturazione che ci trasforma da figli a genitori, fino ad una maturità spesso contraddistinta da una solitudine inesorabile, ma non poi così tremenda come potrebbe apparire, grazie alla saggezza che l'età matura ha nel frattempo contribuito ad arricchire l'animo dell'interessato.
Il film gode di siparietti frizzanti e spiritosi orchestrati dal trio superstite di amici maliziosi e pettegoli, grandi organizzatori di intrecci sentimentali.
Il film è un'abile, godibile altalena di momenti gustosi ed ironici, alternati a situazioni in cui la malinconia tipica della stagione finale, si impadronisce della situazione, fino ad un finale inesorabile ma meno crudele di quanto si possa pensare.   
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