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Cat Ballou

Regia di Elliot Silverstein vedi scheda film

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La recensione su Cat Ballou

di maso
7 stelle

 

Lee Marvin in Cat Ballou (1965)
 
 
Il western e la commedia sono due generi che non hanno mai trovato troppo successo se fusi insieme dalle parti di Hollywood, soprattutto come accoglienza da parte del pubblico, andando a memoria mi vengono in mente solo altri tre film che sono incentrati su questi due generi e sono Blazing Saddle di Brooks che tocca le corde del demenziale facendo centro, Scusi dov'è il west con la coppia Gene Wilder Harrison Ford che funziona molto bene ma rimane un film di seconda fascia nella carriera di entrambi e il terzo capitolo di Ritorno al futuro che è però contaminato dal fattore fantascentifico e sfruttò la scia dei suoi predecessori per portare gente al cinema.

Cat Ballou è quindi un capostipite di questo genere davvero di nicchia che ha avuto più riscontri in Italia con la produzione di film come Lo chiamavano Trinità e il suo sequel ed anche Il bianco il giallo e il nero.

Il film in questione ha però la pecca di non essere troppo divertente anche se bisogna ammettere che il regista Elliot Silverstein ha raggiunto il giusto equilibrio tra i due generi guidato da un grande attore come Lee Marvin che sul set si distinse come vero e proprio trascinatore durante le riprese grazie a qualche whisky in più e un impagabile carisma che gli valsero un contestato Oscar come miglior attore protagonista 1966: molti criticarono di aver premiato un interprete spaccato in due ruoli che copre un terzo di un film leggero che non è certo un capolavoro, oltretutto Marvin era stato fino a quel momento un attore di supporto ed averlo preferito ad elefanti come Burton e Olivier in ruoli impegnatissimi apparve molto generoso nei suoi confronti.

Io dal canto mio ho sempre ammirato molto Lee Marvin soprattutto per la personalità che emerge dalle sue interpretazioni e lo apprezzo molto anche in questo film dove alza il livello e fu fondamentale nel catechizzare Jane Fonda insofferente per la direzione che il film intraprese, l'atmosfera sul set era molto gogliardica in linea con il tono di commedia che la trama assumeva ciak dopo ciak mentre la bella Jane era in una fase della carriera nella quale cominciava ad ambire a ruoli drammatici sempre più impegnati e non fu mai entusiasta di questo film.

Il risultato è la perfetta mescolanza dell'approccio di queste due superstar: da un lato Jane Fonda con le sue espressioni accigliate e le esplosioni di rabbia improvvise che caratterizzano le disavventure della maestrina Cat Ballou con sfumature drammatiche e dall'altro Marvin che si sdoppia nel pistolero nero dal naso d'argento Tim Strawn che insidia la protagonista e il suo rivale Kid Shelleen assoldato da lei per eliminarlo, Strawn è un pezzo di ghiaccio e Marvin si limita a non scucire una virgola di pietà in ogni sua azione al contrario di Shelleen che è un ubriacone simpatico e gigione che carbura a sorsate di whisky per il quale Marvin sprigiona un campionario di smorfie e occhiate di ogni genere che lo rendono il perfetto opposto dell'approccio di Jane Fonda al suo personaggio fornendo così la formula vincente per la riuscita del film.

Entrambi sono comunque bravissimi e Jane è anche in uno stato di forma che stende al tappeto, sia che indossi gli abiti da cowboy che quelli da bagascia rimane sempre una donna bellissima, il film lo fanno in gran parte loro visto che gli attori di contorno sono abbastanza anonimi e i due narratori canori interpretati da Nat King Cole e Stabby Kaye del tutto decorativi.

Le scene che più rimangono sono l'arrivo di Shelleen nel retro della diligenza piegato come una valigia e il suo esame di tiro in cui c'è una immedesimazione totale fra attore e personaggio visto che Marvin sul set era sovente più che alticcio, tutta la sequenza della rapina al treno che è la genesi della sceneggiatura visto che il personaggio di Cat Ballou prende ispirazione da Etta Place, la maestrina compagna di Sundance Kid e Butch Cassidy.

L'immagine simbolo è invece quella di Kid Shelleen completamente sbronzo in groppa al suo cavallo bianco appoggiato al muro con le zampe incrociate, cosa che non fu facile da girare visto che i cavalli non incrociano mai le zampe e per convincerlo ci vollero parecchie zollette di zucchero.

La scena più curiosa è invece quella in cui provano ad impiccare Cat Ballou: se siete dei fans di Arancia Meccanica vi accorgerete che l'inquadratura da sotto i piedi nel momento in cui si apre la botola è stata utilizzata da Kubrick nella sequenza in cui Alex ascolta la Nona di Beethoven ed ha piacevoli visioni di violenza assortita.

 

 
 
Jane Fonda in Cat Ballou (1965) Jane Fonda 
 
 
 

 

 

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