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Caterina va in città

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su Caterina va in città

di mm40
4 stelle

Un film sulla crescita, sulle svolte fondamentali della vita, sui momenti chiave del percorso esistenziale: roba vecchia sia per Virzì che per gli spettatori, ma soprattutto per il cinema italiano e non solo. Caterina (interpretata da una ragazzina mediocre) è un personaggio bolso ed inconcludente, mentre attorno a lei si scatena una ridda di luoghi comuni giovanilistici da fare spesso rabbrividire (la netta spartizione dei ragazzini appena adolescenti fra fascistoidi e comunistoidi, la doppia equazione destra=borghesia strafottente e sinistra=operai rivoluzionari). Quantomeno si tira un sospiro di sollievo quando si apprende che il finale non ha alcuna volontà di impartirci una morale: c'era da scommettere che in un simile tripudio di qualunquismo Virzì (ed il suo co-sceneggiatore Bruni) non si prendesse neppure una singola responsabilità, nemmeno avesse il coraggio di esprimere un giudizio o connotare positivamente o negativamente la storia che ci ha narrato. Un film debole e pauroso, che nasce infatti sconfitto: sconfitto dalla schiacciante marea di luoghi comuni, umiliato da certe recitazioni cagnesche (del resto i ragazzini non sono certo materiale semplice da dirigere) ed altrettanto appesantito da una serie di personaggi (vedi la madre di Caterina) francamente inutili, o per lo meno sterili, improduttivi all'interno della storia. L'inventiva di Virzì è comunque buona, va riconosciuto. E Castellitto è l'unico a dare un senso all'intero lavoro, con una recitazione straordinaria in un ruolo ben più intenso, pregno di pathos e meritevole di focalizzazione di quello della protagonista. Ad ogni modo i premi (David e Nastro d'argento) sono finiti alla Buy, che pure non si può disprezzare. Insufficienza, ma non grave.

Sulla trama

Caterina ha 13 anni e con la famiglia si trasferisce a Roma, da un paesino vicino, per assecondare le velleità di scrittore del padre insegnante frustrato. L'anno della terza media le porterà amicizie, litigi ed il primo amore, ma vede anche il collasso psicofisico del padre e la separazione dei genitori.

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